Pubblicato il 27/01/2023
“Sono nata a di Mogoro, un paese creativo, ricco di artigiani, e sono cresciuta in mezzo alla musica già prima di entrare nel mondo del Conservatorio, tra tanti zii e cugini appassionati e frequentando la banda musicale dove si affrontavano repertori di ogni genere. Credo di avere avuto un’infanzia molto jazz, inclusiva e senza discriminazioni di generi musicali, dove il simbolo di tolleranza e rispetto reciproco tra i popoli sonori è sempre avvenuto in maniera naturale”.
Zoe Pia, polistrumentista e direttrice artistica del Pedras et Sonus Jazz Festival
1.Enter Pt. 1
La playlist parte dalla forza energetica della Fire Orchestra! che mi piacerebbe riuscire ad avere presto nella programmazione e alla quale mi appoggio nei momenti di rigenerazione (ho avuto l’onore di esserne parte nei due progetti d’incontro italiani sostenuti da Area Sismica e Centro d’Arte di Padova).
2. S’Accabadora
Si prosegue con musiche che hanno vibrato live durante questi cinque anni appena trascorsi: start con il mio brano S’Accabadora dall’album Shardana, ovvero colei che finisce, considerata l’ultima madre che pone fine ai mali della vita terrena.
3. Dada
Si rinasce con la giocosità di Dada della Micro Jazz Orchestra di Roberto De Nittis, pianista e compositore con il quale è nata quest’avventura del festival.
4. The Time Will Come
Tenendo il timbro vocale della cantante Ada Montellanico (presente in Dada) ascoltiamo The Time Will Come, un brano che mia figlia Naima di 4 anni adora.
5. Naima
Arriva perciò un omaggio al viaggio d’amore più puro che possa esistere, mia figlia, con John Coltrane.
6. Atoto
Arriva Atoto, il brano di Nilza Costa, anch’esso adorato dalla mia bimba che lo cantava a meno di un anno.
7. The Land of Zulu
Facciamo un tuffo nella nostra isola delle meraviglie con la flautista-cantante sarda Francesca Corrias e il brano The Land of Zulu.
8. Adele
Altra donna di assoluta creatività è la musicista-compositrice sperimentatrice Adele Madau con il brano Adele dove suona la griglia, il violino oltre che interpretare il coro sardo.
9. Jouer pour la terre
Un affaccio alle mie origini distorte con la Classica Orchestra Afrobeat che mi ha portato a conoscere il cantante-percussionista camerunense Njamy Sitson.
10. Dumburudù/Dillu
E la gioia e la passione del mio guru Paolo Fresu emerge con il brano Dumburudù/Dillu in cui è presente anche Pierpaolo Vacca coi quali siamo entrati in dialogo sonoro nel giugno 2019 nella conferenza stampa di Time in Jazz a Cagliari un preambolo tra “Il gigante e la bambina” che si è diffuso poi in mezzo al mare sulle navi gialle di Corsica-Sardinia Ferries.
11. Su Ninnu
Ci si addentra nel cuore identitario dell’isola con i Tenore di Orosei Antoni Milia e la dolcezza ancestrale di Su Ninnu.
12. Afrita
Arriva la meticolosa Afrita del batterista Iarin Munari che ha accettato la sfida di incontrarsi musicalmente con i Tenore di Neoneli.
13. Dance Suite: Prelude
Sfida condivisa anche dalla violoncellista irlandese Naomi Berrill in Dance Suite: Prelude.
14. Suerte
Si prosegue con tre artisti sardi di fama internazionale che sono stati ospiti del festival Antonello Salis, Paolo Angeli, Gavino Murgia, qui in quartetto con Hamid Drake nel brano Suerte.
15. Cavalcada
Arriva poi Cavalcada di un grande contrabbassista sardo emigrato a Parigi, Maurizio Congiu con Jeanne Michard, Vlement Simon e Natasha Rogers, che rappresenta la gamma dei cosiddetti “cervelli in fuga” intercettati nell’edizione 2022 nel nuovo format denominato Jatzilleri. In tale occasione sei locali di Mogoro sono stati trasformati in jazz club per una sera.
16. I siciliani
Si ritorna alla creatività femminile con I siciliani della pianista e direttrice d’orchestra siciliana Cettina Donato, conosciuta quando avevo ipotizzato un programma tutto orchestrale. Da lì nacque un duo con incontro sonoro in una casa campidanese che è diventato uno dei miei progetti più raffinati.
17. Frozen Heart
Frozen Heart del trio di Dario Cecchini, è uno dei brani che è stato eseguito nel connubio di una formazione nata con due nostri partner, appositamente per il Pedras et Sonus, con Dario quale docente del Conservatorio di Rovigo, Nanni Gaias alla batteria per Time in Jazz e Roberto De Nittis per il nostro festival.
18. Plastic Island
Plastic Island di Mauro Ottolini riporta l’attenzione sull’importante azione di rete legata alle tematiche ambientali a cui abbiamo aderito attraverso I-Jazz: Jazz Takes The Green.
19. Rosa dos ventos
Si arriva al penultimo brano della schiera con Anat Cohen e il Trio Brasileiro Rosa dos ventos, una formazione all’insegna del green capitanata da una delle più importanti clarinettiste jazz che mi piacerebbe poter ospitare.
20. Free Jazz Therapy V
Infine concludo con il brano Free Jazz Therapy V della giovane, ardita Francesca Remigi che è stata nel nostro parco artistico con Federico Calcagno nel chiostro della Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna, a Mogoro, in una serata Jatzilleri, con la quale condivido la terapia del free jazz.
Il Pedras et Sonus Jazz Festival è nato nel territorio del Parte Montis, in Marmilla, una parte di Sardegna con un presente ricco di storia, dall’archeologia all’eccellenza artigiana, dove si alternano paesi, borghi autentici e aperta campagna. Il festival entra nelle peculiarità antropologiche di valorizzazione dell’identità per avviare un processo di conoscenza autentico del territorio e incrementarne la fruibilità in modo continuativo.