Pubblicato il 19/03/2020
L’emergenza Coronavirus continua a stravolgere la programmazione dei festival jazz italiani. Anche Vicenza Jazz ha annunciato l’annullamento del programma del 2020, rinviandolo con data ancora da individuare.
La 25a edizione del Vicenza Jazz Festival era prevista fra il 7 e il 17 maggio prossimo. Sono infatti troppe le incertezze, relative sia agli eventuali decreti governativi, sia alle effettive disponibilità da parte degli artisti internazionali già in cartellone, provenienti dagli Stati Uniti e dall’Europa.
Il programma era già ovviamente approntato dal direttore artistico Riccardo Brazzale e sarebbe stato annunciato martedì 17 marzo, dal Comune di Vicenza, da Trivellato Mercedes Benz e dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza.
“Non conoscendo ad oggi quale sarà l’evoluzione dell’emergenza sanitaria – dichiara l’assessore alla cultura del Comune di Vicenza, Simona Siotto – lo spostamento a data da destinarsi del festival Vicenza Jazz di maggio e di tutti gli altri eventi della tarda primavera è una scelta obbligata, oltre che un’assunzione di responsabilità. Capisco e condivido l’amarezza degli operatori del settore e dei collaboratori dell’assessorato che con tanta dedizione e professionalità lavorano da mesi alla programmazione di queste iniziative. Prometto a tutti che, non appena sarà possibile, faremo il massimo per ripartire con questi ed altri eventi, cercando di dare spazio e voce a tutti, perché sono certa che la cultura debba avere un ruolo determinante nel riportare serenità e normalità nella nostra comunità”.
Si legge dalla pagina Facebook del festival il commento del direttore artistico Riccardo Brazzale che qui riportiamo:
“Ieri avremmo dovuto presentare la 25a edizione di Vicenza Jazz che si sarebbe svolta dal 7 al 17 maggio. Il programma ovviamente era pronto da tempo, con molti giovani sassofonisti, a ricordare il centenario di Charlie Parker, ma anche qualche bel ritorno e pure qualche produzione in esclusiva, soprattutto una, con la quale, in particolare, avremmo fatto un tributo alla prima edizione del 1996. Quell’edizione del ’96 era nata per merito, fra gli altri, anche di Mario Guidi e quest’anno, il primo senza di lui, lo avremmo ricordato con nostalgia. Quest’anno sarebbe stato anche il primo senza Marco Birro perché poi, di fatto, Marco se n’è andato proprio mentre stavamo decidendo di sospendere il festival. Confesso che non ricordo nemmeno come possa essere un maggio senza jazz. Ma adesso non è il momento per pensare a quando esattamente torneremo a dare a Vicenza la musica che amiamo tanto, a quando torneremo a far parlare la musica, anche per ricordare chi adesso se n’è andato e amava questo musica quanto noi. Ogni cosa a suo tempo. Ora è il momento di stare tranquilli e fare di tutto perché tutto vada bene. Poi sarà la musica a venirci incontro, sarà il jazz a dirci “Now’s The Time”.
A presto!”