Pubblicato il 22/07/2020
Parte venerdì 24 luglio la XXIII edizione di Una Striscia di Terra Feconda, prestigioso festival franco-italiano inventato e diretto da Armand Meignan e Paolo Damiani: uno spazio straordinario di creazione e diffusione musicale attraverso produzioni originali, prime nazionali, commissioni di nuove composizioni, residenze d’artista, rischiosi incontri tra musicisti italiani e francesi, spazio per giovani talenti ancora poco conosciuti.
Anche per l’edizione 2020 festival toccherà numerose e incredibili location: il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina e Santuario della Fortuna Primigenia, la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, Palazzo Farnese a Caprarola, la Rocca dei Borgia a Subiaco per concludersi alla Casa del Jazz a Roma. Molte le categorie coinvolte, non solo artisti ma anche docenti, produttori, distributori, tecnici, studenti, e soprattutto un pubblico sempre più curioso e disponibile.
Protagonisti della residenza italiana – diretta dal contrabbassista e compositore Joachim Florent e ospitata nella prestigiosa sede della Casa del Jazz di Roma – sono Anaïs Drago violino, Livio Bartolo e Francesco Fiorenzani chitarre, Francesca Remigi batteria. Ancora una volta l’obiettivo è quello di sostenere l’incontro tra artisti di diversa provenienza, in progetti originali da proporre sulla scena internazionale.
Per la serata inaugurale, venerdì 24 luglio al Museo Archeologico Nazionale di Palestrina (ore 21), riflettori puntati sul concerto, in prima nazionale, di Renaud Garcia-Fons & Claire Antonini. Il programma prosegue con grandi protagonisti del jazz contemporaneo: dal Paolo Fresu Quintet (30 luglio, Roma, Auditorium Parco della Musica – Cavea) all’omaggio a Coltrane di Francesco Bearzatti, Roberto Gatto e Benjamin Moussay (1 agosto, Caprarola, Palazzo Farnese); dagli Aires Tango (5 settembre, Roma, Auditorium Parco della Casa del Jazz) al duo Vincent Peirani e Serena Fisseau (6 settembre, Roma, Auditorium Parco della Casa del Jazz); e ancora lo spettacolo “Le rovine di Adriano” con Danilo Rea al piano e la voce narrante di Urbano Barberini (27 agosto, Subiaco, Rocca dei Borgia); la produzione originale “Sconfinato” con Géraldine Laurent, Rosario Giuliani, Fabrizio Sferra e Dario Deidda (7 settembre, Roma, Auditorium Paraco della Casa del Jazz); il Gianluca Petrella Trio (6 settembre, Roma, Auditorium Parco della Casa del Jazz). Solo per citarne alcuni.
Da segnalare poi la presenza del vincitore del Premio SIAE 2020, il pianista torinese Roberto Negro, invitato a suonare con il proprio gruppo in apertura della serata di giovedì 30 luglio, e che in questa occasione riceverà la targa del premio ,conferito “per le sue originali ricerche compositive’’. Una novità assoluta dell’edizione 2020 del festival, è il premio offerto dalla cantina Cincinnato (azienda laziale di qualità assoluta e che ha sviluppato un radicale progetto di valorizzazione dei vitigni del territorio) che intende celebrare le feconde interazioni tra il jazz, l’improvvisazione e il buon vino. Il premio è stato assegnato al contrabbassista e compositore Joachim Florent, direttore della residenza artistica, che lo riceverà dopo il concerto del 6 settembre.
Il festival esiste grazie al sostegno del MIBACT, del Comune di Roma e della Regione Lazio, della Fondazione Musica per Roma e della Casa del Jazz, del Polo Museale del Lazio, della rete europea di festival AJC, della SIAE, dell’INPS-Fondo PSMSAD, dell’Ambasciata di Francia a Roma e della Fondazione Nuovi Mecenati. Di rilievo le collaborazioni con le Associazioni Nazionali I-Jazz, MIDJ, IJVAS, con Sacem e Spedidam, con l’Università RUFA e con il media partner RAI Radio3.
LInk al programma: https://italiajazz.it/attivita/festivals-e-rassegne/una-striscia-di-terra-feconda