Pubblicato il 25/06/2017
Il Südtirol Jazzfestival Alto Adige arriva quest’anno alla sua 35esima edizione. Dal 30 giugno al 9 luglio protagonisti i migliori artisti del Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo: gli Stati protagonisti del 2017); talenti emergenti e progetti originali che si esibiranno in diverse suggestive location del territorio. Klaus Widmann, direttore artistico del festival, ci ha raccontato le novità e i progetti in programma per quest’anno.
Il Sudtirol JazzFestival è giunto alla sua 35esima edizione. Qual è stato il filo conduttore nella scelta artistica di quest’anno?
La programmazione di quest’anno prevede, come orientamento consolidato del nostro festival, un focus speciale su un paese, e specificamente quest`anno sui paesi BeNeLux. Inoltre continuiamo a puntare l’attenzione su musicisti giovani con grande potenziale innovativo e sulla creazione di nuovi progetti e incontri ideati appositamente per il festival.
Nell’opinione di musicisti, critici e visitatori la nostra rassegna è un grande laboratorio per il jazz contemporaneo e dà la possibilità di scoprire cose nuove. Abbiamo cercato di creare anche una certa continuità con le edizioni passate attraverso la scelta di riportare progetti e musicisti che hanno particolarmente convinto negli anni scorsi e provenienti da paesi focus delle precedenti edizioni.
Abbiamo inoltre introdotto dei progetti del nuovo laboratorio Euregio, che comprende musicisti delle regioni limitrofe del Trentino, Sudtirolo e Tirolo del Nord. Mi dispiace di non poter entrare nel programma dettagliato per non tralasciare nessuno – ci sono quasi 200 musicisti e circa 70 concerti in programma, per tutte le informazioni il consiglio è collegarsi al nostro sito – ma faccio un’eccezione per il concerto d’apertura. Si tratta di un’opera jazz, cosa abbastanza inusuale, ideata e scritta dal chitarrista olandese Reinier Baas, giovane talento selezionato anche tra gli artisti in residence del festival, e con 10 esibizioni in programma.
Una rassegna che è un viaggio attraverso l’Alto Adige e che da sempre unisce musica e turismo: ci sono degli elementi chiave del vostro progetto?
Il festival è nato nel 1982 e fino al 2004 si svolgeva solo a Bolzano. Quando ho preso in mano la direzione sono andato alla ricerca di nuovi partner e di nuove possibilità nel portare la musica in mezzo alla gente. Così il festival è uscito dalla città allargandosi su tutto il territorio, aumentando i contatti con il pubblico (20.000 ogni anno) e dandoci una grande visibilità. Inoltre si è creata una combinazione unica tra luoghi molto particolari e suggestivi e musica contemporanea.
Il festival si distingue così dalla maggior parte di altri festival concentrati in un luogo unico e permette ai visitatori di intraprendere un viaggio alla scoperta di posti e ambienti poco noti e di una musica decisamente innovativa. Negli ultimi anni le istituzioni turistiche hanno partecipato in modo crescente alla comunicazione e al sostegno del nostro progetto, riconoscendo al festival oltre al valore culturale per la popolazione residente anche un valore particolare di attrazione turistica di alto livello.
Un cartellone fitto di eventi e ospiti nazionali e internazionali, il protagonista principale sarà come sempre il buon jazz, in compagnia di panorami naturali stupefacenti e la buona cucina.
Il programma completo: