Pubblicato il 26/09/2022
Con la stagione autunnale riparte il ricchissimo programma di concerti del
Musicus Concentus, arrivato all’importante traguardo di 50 anni di attività. Primo appuntamento è con la terza edizione della rassegna I Poeti del Piano Solo, diretta dal pianista Stefano Maurizi e dal presidente del Musicus Concentus Fernando Fanutti. Realizzata in collaborazione con l’Associazione Something Like This, la rassegna quest’anno, per la prima, toccherà luoghi diversi della città, in un ideale giro di Firenze in musica.
Si parte mercoledì 28 settembre dalla Sala Vanni, presidio culturale dell’Oltrarno fiorentino e sede storica del Musicus Concentus, con Enrico Pieranunzi e il suo Piano Solo Unlimited, un’avventura musicale da seguire nota dopo nota. Si passa da una canzone di Gershwin a Scarlatti, da un blues a un brano originale che racconta una storia tutta sua. Giovedì 29 settembre, grazie al contributo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, I Poeti del Piano Solo fa tappa al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze e nella meravigliosa Galleria del Campanile arriverà Tania Giannouli, Tra i nomi più freschi e attuali del panorama europeo, compositrice e improvvisatrice, Tania Giannouli trasferisce sulla tastiera questa sua doppia dimensione che la porta a esplorare il mondo del jazz con personalità, facendo ricorso anche al suo background classico e alle influenze folkloriche della terra di origine, la Grecia (ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a partire da lunedì 26 settembre, alle ore 10.00, alla email eventi@duomo.firenze.it).
Venerdì 30 settembre riflettori puntati sul Teatro Puccini dove è atteso Tigran Hamasyan. Considerato uno dei più straordinari musicisti della sua generazione, il trentenne Hamasyan unisce la potenza dell’improvvisazione jazz, la musica folcloristica della sua terra natale, l’Armenia, e la potenza del rock. La sua vita è stata da subito caratterizzata dalla musica. Nel 2003 vince il premio “rivelazioni” al Jazz à Juan e il premio della critica e del pubblico al Festival di Montreux, nel 2006 ottiene il premio come “Best Jazz Piano” al Thelonious Monk Institute of Jazz. Nello stesso anno registra il suo primo album “World of Passion,” uscito nel 2009 insieme a Red Hail con gli Aratta Rebirth. Nel 2015 vince il prestigioso Paul Acket Award al North Sea Jazz Festival e l’anno successivo vince l’Echo Award (il Grammy tedesco) per il migliore album pianistico internazionale dell’anno con Mockroot.
Nel mese di ottobre, Musicus Concentus rinnova l’appuntamento con A Jazz Supreme, rassegna pensata da Fernando Fanutti e dal pianista Simone Graziano come omaggio al disco A Love Supreme di John Coltrane. Per l’edizione 2022 in programma sei concerti con protagonista la migliore scena jazzistica contemporanea.
Al via sabato 14 ottobre con Jazzasonic, una formazione nata grazie a Italia Jazz Club che chiede a Dario Cecchini di creare una band che suoni la sua musica durante i due giorni de Il jazz italiano per le terre del sisma a L’Aquila. L’intento è quello di valorizzare le capacità compositive di Dario in un contesto diverso da quello dei Funk Off. Dario chiama con sé musicisti che conosce bene, versatili e capaci di poter seguire la sua musicalità, che parte dal jazz ma che si ispira un po’ a tutte le correnti della black music. I nomi sono conosciutissimi: Claudio Filippini al piano e tastiere, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Stefano Tamborrino alla batteria, non solo dei fuoriclasse dei propri strumenti ma anche duttili ed esperti conoscitori dei tanti stili che la musica di oggi ci offre. La musica è tutta originale e composta da Dario Cecchini che, come anche nei Funk Off, resta legato a un concetto melodico e armonico molto personale e di ampio respiro.
Venerdì 21 ottobre spazio a Dan Kinzelman Unfall: unico progetto da leader del sassofonista statunitense Dan Kinzelman, affiancato in questo caso da tre degli improvvisatori più originali in Italia: Mirco Rubegni alla tromba e al corno, Manuele Morbidini al sax contralto e Rossano Emili al sax baritono e clarinetto basso. In un processo ecologico di recupero e riutilizzo di linguaggi musicali passati di moda, la musica di Unfall mescola in maniera irriverente free jazz, dixieland, musica da banda e minimalismo orchestrale.
Il progetto Panaemiliana sarà protagonista del concerto di venerdì 28 ottobre. Un’idea nata dall’incontro di cinque musicisti attivi nella scena musicale bolognese e italiana che intraprendono un viaggio tra Bologna e le madonne dei pilastrini rubate lungo la via Emilia e racconta in musica la visione di questa terra rosso sbiadita, piena di storie dimenticate. Venerdì 4 novembre sarà la volta dello Jacopo Ferrazza 5tet, che presenta il progetto Fantàsia. La musica del quintetto si basa su una folta parte di scrittura e di programmazione assecondata da un’improvvisazione che è quasi sempre al servizio della composizione e della sua evoluzione descrittiva. Il mondo sonoro di questo ensemble è fortemente influenzato da quattro matrici: il jazz moderno, la musica cameristica, la corrente tardo-romantica e la musica elettronica.
Nel penultimo appuntamento in Sala Vanni, previsto per venerdì 11 novembre, arriva il Ben Lamar Gay Ensemble. Cornettista originario di Chicago, Ben LaMar Gay è uno dei più avventurosi e curiosi musicisti in circolazione il cui sound spazia tra avant-garde jazz, hip-hop e indie rock, traendo spunto anche dalla tradizione brasiliana e dalle sperimentazioni elettroniche. Infine, venerdì 18 novembre, grande attesa per Linda May Han Oh: una bassista e compositrice che ha suonato e inciso con artisti del calibro di Pat Metheny, Kenny Barron, Joe Lovano, Dave Douglas, Terri Lyne Carrington. Nata in Malaysia e cresciuta a Perth, in Australia, ha già ricevuto moltissimi premi tra cui il Bell Award come miglior giovane artista australiana dell’anno e una menzione da Downbeat come stella nascente del basso.
Da segnalare poi un evento speciale, organizzato per festeggiare il 50° anniversario di Musicus Concentus, su commissione dell’Opera di Santa Maria del Fiore: il 26 ottobre il Duomo di Firenze ospiterà Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura con il progetto intitolato Altissima Luce, ispirato al Laudario di Cortona. Il Laudario di Cortona si può definire il primo canzoniere in volgare della storia, da cui il progetto “Altissima Luce” sceglie 12 laudi e le rilegge nella inimitabile chiave jazz di Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura, in quartetto con Michele Rabbia e Marco Bardoscia, supportati dalla nuova Orchestra da Camera di Perugia e dal gruppo vocale Armoniosoincanto. Una pagina di grande musica in un luogo unico.
Link ai programma 2022 di I Poeti del Piano Solo e A Jazz Supreme
Scheda socio I-Jazz Musicus Concentus