Pubblicato il 23/10/2017
Venticinque anni, un traguardo importante a cui giunge quest’anno Umbria Jazz; non si poteva festeggiare che con grandi novità e ritorni, che vanno a disegnare un cartellone degno dell’anniversario. La musica è la vera protagonista di questi cinque giorni, dalla tarda mattinata a notte fonda, senza soluzione di continuità, nel centro storico di Orvieto. Location che raccontano la storia e il patrimonio artistico della città: dal Teatro Mancinelli al Duomo, dal Palazzo del Capitano del Popolo a Palazzo dei Sette, dal Museo Emilio Greco all’ex convento di San Francesco.
100 eventi con 25 band e circa 150 musicisti, dove la musica per intenditori convive con l’intrattenimento; insomma, come ogni anno, un programma all’insegna del jazz di qualità. Immancabili anche per la 25esima edizione, i cenoni per attendere con la musica live l’arrivo del nuovo anno e i concerti a cavallo e dopo la mezzanotte fino alle prime ore del nuovo anno. Sul palco anche il tradizionale concerto gospel nel Duomo nel pomeriggio di Capodanno, dopo la celebrazione della Messa della Pace. Allo stesso modo, è ormai imprescindibile la marching band che sfila per le vie del centro, sinonimo di festa e di partecipazione.
Tanti i protagonisti di questa edizione, come Jason Moran con il suo tributo a Thelonious Monk In My Mind – Monk At Town Hall, una rilettura “in musica” del celebre concerto della Town Hall a New York del 1959, uno spettacolo multimediale in cui la musica si fonde con le immagini e le parole di Monk. Sul palco anche Marc Ribot, uno dei più creativi chitarristi delle ultime generazioni del jazz, che si esibirà con il suo trio e con The Young Philadelphians, progetto che coniuga il Philly Sound dei ’70 con il Prime Time di Ornette Coleman. Una novità assoluta per il l’Italia è Jazzmeia Horn: in America è il nuovo astro della vocalità jazz al femminile, dopo aver vinto la Thelonious Monk Institute International Jazz Competition e la Sarah Vaughan International Jazz Vocal Competition. Direttamente da New Orleans, invece, due artisti che rappresentano al meglio le tradizioni della patria del jazz: il cantante e chitarrista Little Freddie King con il suo blues e la classicità del quartetto vocale, formula da sempre molto popolare, con The Mystics. Sul palco salirà anche il Benedict Gospel Choir, quaranta elementi per uno spettaocolo dal grande impatto emotivo e spettacolare.
Il jazz italiano non poteva mancare all’Umbria Jazz Winter 2017: Il Trio di Roma, band storica punto di partenza del lungo percorso artistico di Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto. Rea è anche in duo con Gino Paoli, con ospite speciale Flavio Boltro. Uno spazio importante è riservato a Maria Pia De Vito, presente in duo con la signora del pianoforte jazz italiano, Rita Marcotulli. Ancora jazz italiano con il trio formato da Giovanni Guidi (che sarà protagonista anche di una solo performance), Luca Aquino e Michele Rabbia, con il quartetto di Fabrizio Bosso, con The Licaones, band che mette insieme alcuni dei più originali interpreti del jazz tricolore, con il trio formato da Riccardo Biseo, Massimo Moriconi e Gegè Munari.
Il jazz classico del sassofonista Luca Vellotti, l’ironia e l’originalità di Sugarpie & The Candyman e il quartetto del sassofonista orvietano Filippo Bianchini, completano un cartellone degno dell’anniversario del festival. Una sottolineatura, infine, va fatta sulle esibizioni dei vincitori del Jazz Contest e delle Berklee Summer School at Umbria Jazz Clinics 2017, segno dell’attenzione che Umbria Jazz rivolge alle nuove generazioni di musicisti.
25 anni di musica e jazz di qualità per Orvieto, un festival organizzato dalla Fondazione Umbria Jazz, che quest’anno ha voluto ringraziare in modo speciale coloro che hanno reso possibile la realizzazione del Festival: Regione Umbria, Comune di Orvieto, Associazione TeMa, sponsor privati e la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. La direzione artistica è affidata a Carlo Pagnotta,
Per il programma completo: http://www.italiajazz.it/attivita/festivals-e-rassegne/umbria-jazz-winter