Pubblicato il 11/09/2016
Edizione numero diciannove per Jazz&Wine of Peace, il festival internazionale che per una settimana, dal 23 al 30 ottobre, fa risuonare alcune tra le più importanti cantine, dimore storiche e suggestive abbazie del Friuli Venezia Giulia delle migliori firme del jazz internazionale.
Jazz&Wine of Peace si conferma un eccellente esempio di industria culturale, che abbina musica di qualità a buon vino e cibo, un’occasione importante per far conoscere il territorio e le potenzialità di questa regione.
Abbiamo incontrato Paola Martini, presidente Circolo Culturale Controtempo che si occupa della realizzazione del festival.
IJ: Paola ci vuoi raccontare come negli anni l’associazione Controtempo ha raggiunto questo importante traguardo e quali sono state le tappe fondamentali?
PM: Raccontarti 19 anni di festival non è semplice ma ci provo! Il circolo Controtempo è partito quasi un ventennio fa con l’idea di creare un valore aggiunto a quella che è sempre stata un’offerta di qualità artistica musicale del nostro festival. Amiamo il jazz e la nostra terra, così abbiamo deciso di portare il vino sul palco, il festival si svolge nel Collio Friulano, terra di grandi vini, e coinvolgere le cantine per proporre assaggi a un pubblico spesso straniero. Sicuramente è stata una bella sfida, ma anche un motivo di grande orgoglio. Negli anni siamo riusciti, passo dopo passo, a creare un percorso che mette in relazione l’offerta culturale con il territorio: dalla produzione enologica, gastronomica alle dimore storiche, spesso sedi delle stesse cantine, abbiamo permesso che il pubblico vivesse un’esperienza vera, e comprendesse quello che è un territorio e di quale sia la vera qualità e diversità territoriale. Fin dalla prima rassegna, ciò che rende ancora più particolare il Jazz&Wine of Peace, è il brindisi che alla fine di ogni concerto dedichiamo alla pace, che sempre più deve essere evocata in un mondo ancora troppo in guerra .
IJ: Quali sono i progetti in cantiere per la stagione 2017 di Controtempo?
PM: Per la futura stagione abbiamo in cantiere vari progetti multidisciplinari. Posso anticipare che quest’anno porteremo insieme sul palco recitazione e jazz, con il progetto “Short Cutz in Jazz”. Un recital di Vitaliano Trevisan che nasce da alcuni suoi racconti, accompagnato dalle musiche dei Malkuth, un quintetto strepitoso! Al pubblico verrà consegnato un racconto con le illustrazioni di Squad (Pasquale Todisco).
Torniamo alla presentazione della 19° edizione di Jazz&Wine of Peace: il Collio tra Italia e Slovenia si prepara ad accogliere più di 15 grandi concerti con stelle internazionali del calibro di Jan Garbarek – sassofonista norvegese dalla quarantennale carriera – affiancato dal “mago” delle percussioni Trilok Gurtu, la cui geniale espressività unisce jazz, musica indiana e improvvisazione. E poi Bill Frisell con il suo “When You Wish Upon a Star”, sorprendente progetto che rivisita le più celebri colonne sonore cinematografiche; e la stella cubana del jazz per antonomasia, il pianista Gonzalo Rubalcaba. Dave Holland – storico bassista, tra gli altri, di Miles Davis – sale sul palcoscenico con “Aziza”, insieme a Chris Potter; mentre Vincent Peirani con la sua fisarmonica esplora miracolosi universi sonori.
Jazz&Wine of Peace, curato da Controtempo, grazie al successo e al valore del suo progetto è diventato un format che verrà esportato nel resto della Penisola con ITALIA JAZZ&WINE, un movimento nazionale che ha acquisito una formula culturale regolarmente registratrata e propone un protocollo di buone pratiche che mirano a diffondere il progetto nel rispetto dell’alta qualità della proposta musicale e delle eccellenze territoriali.
Qui il programma completo