Pubblicato il 02/09/2020
Tutto pronto per il ritorno a settembre del festival JazzVisions. Primo appuntamento venerdì 4 a Saluzzo con Vito Di Modugno Organ Quartet e la voce di Patrizia Conte; sabato 12 a Barge è la volta del Luigi Martinale Trio con ospite Stefano Cocco Cantini; e per finire, sempre a Barge, sabato 19 riflettori puntati su Cuarteto Nuevo Encuentro. Per saperne di più su questa edizione 2020 del festival abbiamo intervistato il suo direttore, Luigi Martinale.
Nonostante le difficoltà oggettive che questo anno sta ancora elargendo, siete riusciti a costruire un programma di qualità per le tre date di Jazzvision: come hai lavorato per recuperare la rassegna?
In un primo tempo lo scoraggiamento è stato tanto. Le difficoltà sembravano insormontabili e si era messo in conto di ‘saltare’ per un anno. I nostri concerti sono tradizionalmente al chiuso e questo non faceva che aumentare le difficoltà. Poi una serie di circostanze ha fatto sì che si potesse mettere in piedi una serie di tre concerti all’aperto, in settembre, in tre luoghi per noi nuovi. Un risultato ottenuto grazie alle amministrazioni dei Comuni di Saluzzo e Barge e all’ingresso nel nostro circuito di una azienda privata, la cantina vinicola L’Autin, con un bel connubio di “jazz and wine”.
10 edizioni per una storia che ha numeri significativi: come nasce JazzVision?
Questo sarà il nostro undicesimo anno di attività, ne siamo orgogliosi! Lavoriamo su un territorio a cavallo delle province di Torino e Cuneo e fin dall’inizio portare jazz di grande qualità, ma allo stesso tempo molto comunicativo, è stata una grande sfida. Dopo diversi anni, Jazz Visions è diventato un marchio che tutti conoscono, abbiamo un pubblico affezionato che ci segue e si fida delle nostre proposte: ripartire oggi dopo tutte le difficoltà è un modo per ringraziarlo della fiducia che ci ha accordato negli anni.
Cosa dobbiamo aspettarci secondo te nella stagione autunnale?
Questa è ancora una grande incognita. Personalmente sono molto fiducioso anche se la cautela è d’obbligo. Organizzare eventi in luoghi chiusi con le attuali normative sarà molto limitante. Speriamo che si possa arrivare un allentamento di queste norme, al momento molto restrittive.
Prossimi obiettivi come musicista e come direttore artistico?
Come musicista portare avanti il mio progetto che ha debuttato nel 2019 e che è stato costretto a fermarsi durante questi mesi: il quartetto con Cocco Cantini, Yuri Goloubev e Zaza Desiderio con il Classwing Ensemble, sette musicisti classici che ci affiancano sul palco. Un lungo lavoro di scrittura e arrangiamento che mi ha dato grande soddisfazione e che il pubblico sembra aver gradito in modo particolare.
Come direttore artistico continuare a divulgare e proporre jazz in provincia, riuscire a concretizzare nuove idee per solleticare il pubblico, trovare nuovi contatti non solo con le amministrazioni pubbliche ma anche con aziende private, sensibili alla cultura e allo sforzo necassario per promuoverla e infine rafforzare la crescita di progetti artistici con il Conservatorio di Cuneo, istituzione in cui lavoro e che si è sempre rivelata partner ideale per co-produzioni negli anni passati.
Link al programma https://www.italiajazz.it/attivita/festivals-e-rassegne/jazz-visions