Pubblicato il 15/04/2017
Al via la ventiduesima edizione di Vicenza Jazz: dal 12 al 21 maggio nella cittadina veneta va in scena “To be or not to play”, un grande viaggio che attraversa l’improvvisazione e il jazz.
Strizzando l’occhio all’autobiografia di Dizzy Gillespie e all’eredità storica del bop, Vicenza Jazz racconta la storia attraverso i suoi grandi protagonisti di oggi, ispirandosi a una sorta di veracità estetico-filosofica.
Il cartellone del programma è ricco di ospiti internazionali e si muove verso ampi orizzonti musicali: dal glamour divistico delle voci di Dee Dee Bridgewater e Gino Paoli (in duo con Danilo Rea) alla nuova vocalità ‘multimediale’ di Jacob Collier; dai più apprezzati esponenti di un jazz ricercato, ma ancora dentro regole in qualche modo classiche (Uri Caine, Dave Douglas) alle più infervorate incarnazioni moderne della matrice post-boppistica (Chris Potter, il Black Art Jazz Collective); dalla sempre stimolante sorgente del jazz latino (Gonzalo Rubalcaba) a incontri al vertice con il made in Italy (Enrico Rava assieme a Geri Allen, Stefano Benni con Umberto Petrin, oltre al cast di danzatori, cantanti e musicisti dell’orchestra della Notte della Taranta).
Oltre ai concerti nei teatri cittadini, gli appuntamenti con Vicenza Jazz non finiscono qui. Parallelamente alla programmazione del festival, infatti, si muoveranno i concerti del Jazz Cafè Trivellato, allestito presso il Bar Borsa sotto la Basilica Palladiana. Per l’apertura il 12 maggio arriva l’Open Door Quartet con Robert Bonisolo, Paolo Birro, Lorenzo Conte e lo special guest Roberto Gatto. Il quartetto serbo Naked, invece, terrà banco al JCT per due sere, il 14 e 15 maggio, con un cocktail di ritmi balcanici, grooves urbani e schegge di free jazz.
Filippo Vignato, giovane trombonista vicentino, vincitore del più recente Top Jazz come nuovo talento del jazz italiano, sarà sul palco con “Harvesting Minds”, un quartetto acustico italiano in cui spiccano le presenze di Giovanni Guidi e Zeno de Rossi e il 18 con il trio elettrico internazionale “Plastic Breath”, votato a sonorità di suggestiva ricerca. Il 17, invece, Vignato sarà ancora sul palco del JCT, come ospite del quintetto “Pianeti Affini” del trombettista Giovanni Falzone.
Il focus sulla tromba continuerà il 19 con un altro solista dalla spiccata personalità sonora: Luca Aquino, in quintetto. Il 20, la suadente vocalist partenopea Flo suggellerà con l’elegante strumentazione del suo quartetto la programmazione del Borsa, prima della Jam Session conclusiva che il 21 farà calare il sipario su Vicenza Jazz 2017. Fuori dai teatri, alcuni concerti di particolare rilievo sono già stati annunciati: Marc Ribot, guru della scena avanguardistica downtown di New York si esibirà il 14 maggio nel salone della Basilica Palladiana, mentre il concerto del venerdì a mezzanotte quest’anno torna al Cimitero Maggiore con un’esibizione che si preannuncia davvero suggestiva: le pietre sonore di Pinuccio Sciola torneranno a vibrare grazie al tocco di Pietro Pirelli, con Gavino Murgia al sax ed Enrico Intra, deus ex machina del singolare progetto, al pianoforte.
Il festival “New Conversations-Vicenza Jazz” è gestito direttamente dall’Assessorato alla cultura del comune di Vicenza, ma con il supporto, anche collaborativo in fase di coproduzione, di sponsor e operatori del settore, oltre che con il concorso del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Veneto. Dal 1996 la direzione artistica è affidata a Riccardo Brazzale.
Non resta che farsi trascinare dalle diverse sonorità protagoniste di questa nuova edizione e darsi appuntamento al 12 maggio!
Per il programma completo: http://italiajazz.it/attivita/festivals-e-rassegne/vicenza-jazz-new-conv…