Pubblicato il 10/11/2016
Novembre è cominciato con la ventunesima edizione del ParmaJazz, un festival che sfida gli standard per sondare con originalità le nuove frontiere di questo genere, mixando stili e interpretazioni.
Il titolo che Roberto Bonati, direttore artistico dell’evento, ha scelto per quest’anno è proprio “Il suono del filo”, un gioco che vede come protagonista non solo la musica, ma anche la costante ricerca di equilibrio tra artisti di fama internazionale e le nuove promesse del jazz.
A inaugurare il festival il 6 novembre è stato il concerto del quartetto di Dominique Pifarély, artista di formazione classica che ha scelto il jazz per avventura, ma gli appuntamenti in calendario sono ancora tanti.
Il 18 novembre sarà la volta della sperimentazione sonora “made in Norvegia”, con la voce e la chitarra di Stian Westerhus e Sidsel Endresen, mentre Anja Lechner e il suo violoncello incanteranno il pubblico di Palazzo San Vitale il 20 novembre, nel tradizionale appuntamento con “Una Stanza per Caterina”. Il 25 novembre riflettori puntati su Luca Perciballi, chitarrista e compositore vincitore della seconda edizione del Premio Giorgio Gaslini, e la Chironomic Orchestra. Oltre la musica, molti gli eventi collaterali: tra i quali, il 26 novembre, la presentazione del volume “Conversazioni con Stee Lacy” con Francesco Martinelli e a seguire il concerto di Giancarlo Nino Locatelli.
Il 27 novembre appuntamento con il concerto di chiusura del tradizionale workshop degli allievi del Liceo Musicale Bertolucci, quest’anno condotto da Marco Remondini.
Per info e programma: http://www.italiajazz.it/attivita/festivals-e-rassegne/parmajazz-frontie…