Pubblicato il 15/02/2018
Il punto di svolta che tutti stavano aspettando è arrivato il 13 febbraio 2018, con la nascita della Federazione Nazionale Il Jazz Italiano. Un passaggio importante, non solo a livello istituzionale, che ha chiamato a raccolta le quattro associazioni rappresentative del settore: I-Jazz (l’associazione dei festival italiani, dal 2008), MIdJ (attiva realtà distintiva dei musicisti jazz, da 2014), le neonate ADEIDJ (Associazione delle Etichette Indipendenti di Jazz) e Italia Jazz Club (associazione dei club).
In un momento di individualismi e difficoltà sempre più forte nella condivisione e nella comprensione di tutto ciò che ci sta intorno, il jazz italiano ha dimostrato che per il raggiungimento di un lavoro di qualità è indispensabile fare squadra, unire capacità e forze.
La Federazione, presieduta da Paolo Fresu, non ha scopo di lucro e persegue il riconoscimento e la tutela dei valori e degli interessi culturali, sociali e imprenditoriali del sistema del jazz italiano, favorendo la creazione di reti virtuose e incentivando il dialogo e la collaborazione tra tutti i soggetti. IJI nasce come riferimento nazionale con l’intento di unire e rappresentare le associazioni di categoria più importanti e rappresentative del mondo del jazz italiano (musicisti, festival, jazz-club, etichette discografiche, scuole, agenzie di management, fotografi, studi di registrazione), con l’intento di sostenere progetti che tendano alla valorizzazione e allo sviluppo dell’attività artistica italiana con particolare riferimento al jazz e alle musiche attuali e che abbiano come nucleo la ricerca e la sperimentazione.
“La nascita della Federazione “IJI” rappresenta un momento storico per il jazz italiano e per la cultura del nostro Paese – ha commentato Paolo Fresu, presidente di IJI – Sono onorato di rappresentare la Federazione “IJI” nella veste di presidente. Se il compito è impegnativo l’urgenza di raccontare la vitalità del jazz italiano è preminente nell’ottica di un rafforzamento del sistema jazzistico e dell’esportazione della nostra musica nel mondo quale prodotto di eccellenza”.
“A dieci anni dalla costituzione di I-Jazz, si aggiunge valore al percorso avviato per riconoscere il contributo innovativo e creativo dei festival e delle iniziative di jazz – ha dichiarato Gianni Pini, presidente dell’associazione del festival italiani I-Jazz – Sono diversi i risultati positivi raggiunti in questi anni, avvicinando l’Italia all’Europa, dove il jazz stabilmente e con importanti mezzi contribuisce in maniera fondamentale al sistema dello spettacolo dal vivo”.
Un passaggio necessario e importante, quindi, che va a dare ancora più prestigio al lavoro che tutte le associazioni hanno fatto e intendono continuare.
IJI intende promuovere e sviluppare la cultura jazzistica in Italia attraverso un lavoro capillare svolto da musicisti, jazz club, festival e rassegne, etichette discografiche, scuole e seminari, favorendo la crescita e la sensibilizzazione del pubblico verso il jazz, musica di eccellenza e risorsa di crescita sociale, sviluppo turistico ed economico dei territori.