Pubblicato il 29/09/2023
Ancora una volta mi trovo davanti ad una immagine di Pietro Bandini, una fotografia profonda, metafora della nostra esistenza. Un uomo, un paesaggio, un cammino e mi emoziona il sentire e mi piace pensare che questo suo camminare, porti lo sguardo in un futuro. In movimento, in un piano sequenza.
(Roberto Bonati, direttore artistico ParmaJazz Frontiere)
Un lungo piano sequenza quello che dal 1996 ad oggi riunisce in una sola visione le ventotto edizioni di ParmaJazz Frontiere nella precisa idea di realizzare un festival che ha voluto essere laboratorio di produzione musicale, luogo di incontro, di partecipazione e di formazione, territorio di frontiera di una contemporaneità attenta alle molteplici tradizioni e ai diversi linguaggi, casa per gli artisti, il pubblico e i giovani musicisti, ma soprattutto uno spazio protetto nel quale la musica e le arti potessero rivelarsi ed essere accolte. Un luogo delle possibilità.
Ai nastri di partenza la XXVIII edizione del ParmaJazz Frontiere Festival che quest’anno torna nel suo titolo a giocare su parole e suggestioni e si chiamerà Movimenti, in piano sequenza a suggerire la continuità di un festival che da sempre guarda al passato e al futuro prossimo con la stessa creatività. Rimane la struttura del festival che gioca in una studiata alchimia fra nuove produzioni, formazione ma anche importanti ospitalità. Fra le numerose location parmigiane coinvolte: la Casa della Musica, il Teatro Farnese, i Voltoni del Guazzatoio, l’Abbazia di Valserena, il Ridotto del Teatro Regio, l’Ape-Parma Museo, la Dallara Academy, la Galleria di San Ludovico e l’Associazione Remo Gaibazzi.
Fra i protagonisti di questa edizione: Tommy Smith con il suo sax (7 ottobre), la tromba di Hilde Marie Holsen per il tradizionale appuntamento con Una stanza per Caterina (8 ottobre), gli NRG Bridges (13 ottobre) – progetto nato dall’incontro fra Gianluigi Trovesi e i Novotono, duo dei fratelli Adalberto ed Andrea Ferrari -, la norvegese Benedicte Maurseth in trio con l’inglese Sarah Jane Summers e con la light designer norvegese Randiane Sandboe (11 novembre), Norma Winstone in duo con il pianoforte di Glauco Venier (5 novembre).
Centrali gli appuntamenti con le orchestre, allo studio del suono e delle potenzialità espressive della quale si sta dedicando da anni Roberto Bonati. Tre i concerti in programma, a cominciare dal Jazz’on Parma Orchestra diretta da Beppe Di Benedetto che aprirà il 30 settembre il festival al Teatro Farnese; torna, ancora una volta all’Abbazia di Valserena, la Chironomic Orchestra il 15 ottobre. Mentre la ParmaFrontiere Orchestra sarà in programma il 21 ottobre al Teatro Farnese con un nuovo progetto di Roberto Bonati.
Confermati gli appuntamenti fissi del festival, a cominciare da quello storico con il vincitore del Premio Gaslini che quest’anno vedrà salire sul palco (14 ottobre) Davide Nasi BDSE 4tet e il live painting di Alberto Reggianini; ma anche l’appuntamento con La Stanza di Caterina che, come già anticipato, vedrà protagonista Hilde Maria Holsen (8 ottobre). Tornano poi gli immancabili Cartoons! (28 ottobre), la grande musica delle colonne sonore dei cartoni animati in chiave jazz. E il workshop con gli allievi del Liceo Bertolucci che quest’anno sarà tenuto da Gabriele Fava con il concerto finale il 18 novembre. Sarà dedicato ai più piccini anche lo spettacolo Le sette vite del jazz del Torototela Quintet (19 novembre) con Pato Valderrama, performer impegnato in un dialogo serrato parola e musica con un quartetto jazz. Sul palco: Michele Bonifati chitarra elettrica, Giulio Stermieri piano, Giacomo Marzi contrabbasso, Oscar Abelli batteria.
Fra gli appuntamenti la presentazione di Some Pictures del Roberta Baldizzone White Quartet il 1 novembre, un album recentemente pubblicato per l’etichetta ParmaFrontiere. Il concerto è in collaborazione con Segnali di Vita _ Il Rumore del Lutto.
Torna la preziosa collaborazione con Lenz Fondazione che anche quest’anno darà vita ad una coproduzione pensata per questa edizione 2023 (22, 23, 24 e 25 novembre). In programma Crine_Ermenegarda Oratorio da Adelchi di Alessandro Manzoni per la installazione e composizione di Maria Federica Maestri, con l’interpretazione di Carlotta Spaggiari e Roberto Bonati, musiche e contrabbasso. Drammaturgia e imagoturgia sono di Francesco Pititto.
A completare questa edizione, in programma anche conferenze, masterclass e guide all’ascolto, per la piena realizzazione di un festival che vuole, fra le altre cose, offrire una summa sul jazz fra ieri, oggi e domani.
Link al programma di ParmaJazz Frontiere 2023
Scheda socio I-Jazz Associazione ParmaJazz Frontiere