Pubblicato il 17/10/2016
Diciannovesima edizione del Moncalieri Jazz Festival, organizzato dall’associazione C.D.M.I di Moncalieri. Una manifestazione che porterà nella cittadina piemontese grande musica jazz, tra degustazioni enogastronomiche, workshop e concerti da non perdere.
Per l’occasione abbiamo incontrato il direttore artistico Ugo Viola, per conoscere da vicino un evento ormai diventato un punto di riferimento per gli amanti del jazz.
IJ: Il Moncalieri Jazz Festival è ormai giunto alla sua diciannovesima edizione. Una manifestazione consolidata che non ha bisogno di presentazioni, dal momento che rappresenta un appuntamento atteso a livello nazionale dagli amanti del jazz. Quali sono le novità in serbo per l’edizione 2016?
UV: Diciannovesima edizione del Moncalieri Jazz Festival, ma quest’anno è la Notte Nera del Jazz a festeggiare un compleanno importante: 10 anni. Nel 2007 infatti, per la prima volta il centro storico della città di Moncalieri ha ospitato musica, arte e gusto in tutte le sue vie e i suoi locali.
IJ: Perché Nera e non Bianca?
Perché Nera è la notte, Nera è l’anima del jazz, Nere sono le origini di questo genere musicale, Nera perché è la musica la vera protagonista, il gusto certamente non mancherà, ma sarà un corollario. Un’altra novità di quest’anno è certamente il tema che abbiamo scelto di seguire per questa edizione: i giovani talenti. Abbiamo scelto di dare spazio a jazzisti emergenti, nazionali e internazionali, anche se non mancheranno certamente i grandi talenti, con cui i giovani potranno confrontarsi e venire a contatto. Tutto ciò è stato possibile anche grazie alla collaborazione con MIDJ (Associazione Musicisti Italiani di Jazz), da cui proviene per esempio Fabio Giachino, che quest’anno ritornerà al Moncalieri Jazz Festival come vero protagonista dopo aver vinto nel 2008 il “Premio Incroci Sonori” da noi organizzato ed essere stato selezionato nel 2016 proprio dal MIDJ come vincitore di una residenza d’artista di tre mesi presso l’ambasciata italiana a Copenaghen.
IJ: “Aspettando il Festival”, parte fondamentale della manifestazione, si concentra su approfondimenti musicali attraverso lezioni e concerti sparsi negli esercizi commerciali e nelle associazioni cittadine. Secondo lei, quali sono le strade da intraprendere per far conoscere e apprezzare il jazz anche ai più giovani?
UV: Il vero segreto per far arrivare questo genere musicale a un pubblico sempre più esteso è coinvolgere tutte le fasce d’età. Metodi e insegnamenti diversi, ma con il medesimo obiettivo: far conoscere il jazz. Quello che facciamo noi, per esempio, con “Il jazz in cattedra”, progetto diventato centrale nel nostro “Aspettando il Festival” e che ha il compito di far arrivare al pubblico del futuro il jazz attraverso performance di musica dal vivo; nel caso dei più piccoli la musica è accompagnata anche da cartoni in cui il jazz è presente, come Gli Aristogatti, La Pantera Rosa, La Carica dei 101, Lilli e il Vagabondo.
Siamo dunque noi ad andare incontro alle abitudini del nostro pubblico, in modo da avvicinarlo e condividere con loro la nostra passione per questa musica, scegliendo anche dei luoghi particolari. Una delle nostre serate, per esempio, sarà ambientata nella Cavallerizza del Castello Reale di Moncalieri, da oltre 20 anni patrimonio dell’Unesco, perché una cornice così pittoresca permette di coniugare musica e arte, facendo riscoprire anche i luoghi culturali e turistici della nostra città. Non mancheranno poi gli appuntamenti anche all’Università della Terza Età (Unitre), perché il jazz… non esclude proprio nessuno!
IJ: Il Moncalieri Jazz Festival ha ottenuto il riconoscimento del MIBACT ed è stato riconosciuto come uno dei festival di qualità presenti per l’esposizione mondiale Expo Milano 2015. In questi anni quali sono stati gli aspetti fondamentali a livello artistico e organizzativo che le hanno permesso di raggiungere questo traguardo importante?
UV: Possiamo dire che il riconoscimento del MIBACT è stata la ciliegina sulla torta. L’Associazione I-JAZZ, di cui il Moncalieri Jazz Festival fa parte, in occasione dell’Expo ha promosso attraverso il suo portale tutti gli eventi musicali presenti sul territorio nazionale in quel periodo, e così nel 2015, nello stesso giorno in cui Expo chiudeva i cancelli al pubblico, il nostro festival apriva le porte della città con la Notte Nera del Jazz.
Ci tengo poi a sottolineare che grazie a questi riconoscimenti, è stato possibile organizzare importanti eventi di beneficienza come “Il jazz italiano per l’Aquila”, nel settembre 2015, e quest’anno “Il jazz italiano per Amatrice”. Una grande maratona jazz che ha coinvolto i più importanti festival jazz italiani per dare un contribuito concreto ai paesi del centro Italia colpiti dal terremoto del 24 agosto. In questa edizione del Moncalieri Jazz Festival, la solidarietà andrà avanti e sarà ancora possibile dare il proprio contributo per aiutare a risorgere il Teatro della città di Amatrice.
Il primo appuntamento è per il 29 ottobre con La Notte del Jazz, dove tra i tanti protagonisti ci saranno il Gegè Telesforo Quintet e il grande batterista Horacio “El Negro” Hernandez con il progetto “Italuba Quartet”, per una maratona che si snoderà nel centro cittadino a suon di jazz.
Per il programma completo IJ: http://www.italiajazz.it/attivita/festivals-e-rassegne/moncalieri-jazz-f…
Per tutte le info: http://www.moncalierijazz.com/jazz2016/