Pubblicato il 02/11/2021
il festival Lucca Jazz Donna edizione 2021 si conclude mercoledì 3 novembre con un’iniziativa jazzistica che ha per protagonista Cecilia Sanchietti, affermata batterista di livello internazionale, che si esibirà insieme a tre jazzisti svedesi, grazie a un progetto di collaborazione tra Enti di Cultura Svezia – Italia, portando sul palco musiche originali e un carattere inedito del jazz (Auditorium Istituto Musicale “L. Boccherini”, ore 21.15).
Un incontro internazionale dalla forte dimensione europea, a cui si affiancherà un’iniziativa importante che ha al centro il tema del “gender balance” nel mondo del jazz italiano. Proprio a Lucca, in occasione della conclusione del festival, sarà infatti presenta la ricerca Contiamoci, promossa da Cecilia Sanchietti, e realizzata insieme a Michela Lombardi e Ilaria Biagini. Una riflessione per capire a che punto è l’equilibrio di genere nella realizzazione delle politiche delle pari opportunità.
Abbiamo chiesto a Cecilia qualche anticipazione sui risultati della ricerca, a partire dalle due parole chiave che lei sceglierebbe per descriverla. “La prima è Fatica, perché da tutto quello che emerge è chiaro che le donne devono faticare il doppio per raggiungere i loro obiettivi. Devono crearsi delle band, inventare repertori, diventare compositrici e leader, essere booker e promoter. Faticare per conciliare la vita personale con quella musicale. Emerge in modo chiaro – prosegue l’artista – che mentre la vita professionale di un uomo continua per tutta la vita, quella della donna si concentra solo in alcune fasi, di solito intorno ai 30 anni. Dopo di che (in particolare dai 55 in poi) la vita musicale attiva muore. E questo non può non essere considerato anche in funzione della vita personale, per il ruolo di supporto primario alla famiglia.
E poi scelgo Isolamento tra pari. Dai dati che abbiamo raccolto si evince che le donne non sono chiamate o sono poco considerate dai propri pari musicisti uomini. Si crea una discriminazione interna, e non solo nei confronti di festival e cartelloni. E questo è un peccato. Dovremmo tutti impegnarci a superare insieme questo problema”.
Quali obiettivi ritieni sia importate raggiungere al più presto?
“Il primo è quello di avere un balance sia nelle band sia nelle formazioni musicali, oggi quasi tutte o totalmente al femminile o totalmente al maschile. Band che si formino esclusivamente sulla musica e sul sapere suonare e non come conseguenza di altre varianti come l’identità di genere. Il secondo obiettivo sono i palinsesti paritari; basta guardare le rassegne e scoprire la scarsa rappresentatività delle donne. Anche i festival sono quasi tutti al maschile. esclusa la presenza di qualche cantante. E questo spesso viene giustificato dall’assenza di donne nel jazz, sopratutto strumentiste. Cosa vera fino a un certo punto. Spesso sono soprattutto poco conosciute e poco promosse. E poi – conclude Cecilia – bisogna lavorare a livello educativo, promuovendo modelli di donne che sono riuscite ad affermarsi con strumenti considerati tipicamente maschili. Dando degli esempi alle bambine e adolescenti di oggi che le portino a pensare che è possibile cambiare i modelli rigidi che la situazione attuale ci propone“.
L’appuntamento per saperne di più sulla ricerca Contiamoci è all’Auditorium delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte, mercoledì 3 novembre alle 17.30.
Ancora una volta Lucca Jazz Donna si conferma un festival impegnato nella valorizzazione delle donne come protagoniste a tutto campo nel jazz.