Pubblicato il 21/04/2017
L’appuntamento con l’International jazz Day del 30 aprile arriva anche in Piemonte. Ad Alba il Jazz Day UNESCO, organizzato dall’Associazione Milleunanota, è stato il primo evento a godere del patrocinio UNESCO, prima che il territorio di Langhe-Roero e Monferrato fosse riconosciuto patrimonio dell’umanità. In questi anni si sono alternati sul palco della città piemontese, musicisti del calibro di Antonio Zambrini, Andrea Marcelli, Paolo Porta e molti altri.
Anche quest’anno il programma del Jazz Day Unesco è ricco di appuntamenti e per saperne di più abbiamo fatto qualche domanda al chitarrista Filippo Cosentino, direttore artistico del Milleunanota.
Il 30 aprile in ogni parte del mondo si celebra la giornata internazionale del jazz. Quali saranno gli eventi in programma ad Alba?
Quest’anno avremo un programma molto ricco, in grado di abbracciare le diverse forme del suonare jazz. Dal classico duo chitarra e voce, al piano solo, al duo chitarra e piano e ancora trii, quartetti e l’immancabile street band in stile New Orleans. Inoltre per la prima volta abbiamo organizzato in collaborazione con il Comitato Giovani Unesco Piemonte un incontro alla Libreria La Torre dal titolo “Il jazz come linguaggio universale”.
Su cosa si è concentrata la direzione artistica quest’anno?
Diversamente dagli anni precedenti, nei quali abbiamo organizzato quasi esclusivamente un appuntamento serale, con questa edizione 2017 abbiamo voluto portare la musica jazz in luoghi che definirei inaspettati. La direzione principale è stata quella di rendere improvvisa la presenza di una formazione o di un pianoforte in una piazza, senza palco, per favorire la comunicazione musicista-luogo-pubblico. A livello artistico abbiamo scelto formazioni e progetti che rappresentassero, nel complesso del cartellone, la storia del jazz e che potessero essere un invito all’ascolto per le nuove generazioni. Abbiamo cercato di ridare quella dimensione internazionale che contraddistingue la giornata del 30 aprile in associazione a un luogo già patrimonio dell’Umanità come le Langhe-Roero-Monferrato. Oltre agli appuntamenti pomeridiani non mancherà il consueto concerto serale ovviamente.
Quali saranno gli ospiti italiani e internazionali?
Ci tengo molto a ringraziare tutti i musicisti che intervengono quest’anno: Francesco Orio, gli allievi della scuola di musica Milleunanota di Alba, Sonia Spinello, Lorenzo Cominoli, Søren Bebe, la Tequila Street Band.
Anche Francesca Pastorino del Comitato Giovani UNESCO Piemonte ci ha raccontato gli eventi in programma per il prossimo 30 aprile ad Alba.
Quali saranno i luoghi protagonisti degli eventi in programma il 30 aprile per l’IJD?
In Piemonte, l’International Jazz Day sarà celebrato in molti eventi organizzati in tutta la regione, ma il Comitato Giovani UNESCO Piemonte sarà presente in quello di Alba e di Torino. Ad Alba, la manifestazione inizierà già il 29 e vedrà come protagonisti più di venti artisti provenienti da Italia, Germania e Danimarca, grazie al contributo dell’Associazione musicale Milleunanota, che da quattro anni organizza eventi per l’IJD. I soci piemontesi del Comitato Giovani, in particolare, saranno impegnati in un dialogo con il chitarrista Filippo Cosentino sul significato del jazz come linguaggio universale.
A Torino, invece, parteciperemo all’evento “Jazz to Nepal”, per il quale il Teatro CAP10100 si trasformerà in una “casa del jazz”, accogliendo più di cinquanta musicisti, danzatori, performer, fotografi e ospitando le molte associazioni che si occupano della promozione e della didattica del jazz in territorio torinese. L’evento sarà gemellato con quello che si svolgerà contemporaneamente al Kathmandu Jazz Conservatory in Nepal, durante il quale si esibiranno artisti torinesi, come testimonianza del legame artistico tra le due città. Nato nel 2015, in seguito al terremoto in Nepal, l’iniziativa è stata ideata e promossa dai musicisti Ivan Bert e Gianni Denitto, ma è stata possibile grazie alla risposta collettiva, compatta e sincera della comunità degli artisti della città.
Infine, colgo l’occasione per ricordare che in tutta Italia il Comitato Giovani della CNI UNESCO organizzerà eventi per celebrare l’IJD, tutti legati dalla denominazione comune #Jazz4Heritage, proprio perché il jazz, essendo un linguaggio universale originato proprio dalla diversità culturale, favorisce il dialogo e la cooperazione tra le culture: i molti eventi, quindi, saranno l’occasione per rilanciare la campagna #Unite4Heritage, annunciata a gennaio nella nostra Assemblea Nazionale.
Il jazz, suonato e apprezzato in tutte le parti del mondo, ha ancora oggi un legame profondo con il territorio, le radici e le origini. È un linguaggio autentico, capace di raccontare la storia di un luogo nella sua profondità. Come interpreta questo rapporto?
Il jazz è nato a livello popolare, in piccole comunità locali con radici culturali e tradizioni differenti e si è evoluto e tramandato proprio grazie a questa pluralità di forme espressive. I musicisti jazz suonavano senza una precisa codifica, perché non era una tipologia di musica “normata”, ma semplicemente utilizzavano gli elementi e gli spunti che avevano a disposizione, provenienti dai diversi contesti, per poi combinarli in soluzioni sempre nuove e sorprendenti. Secondo il sassofonista Ornette Coleman, “il jazz è l’unica musica in cui la stessa nota può essere suonata notte dopo notte, ma ogni volta in modo diverso”, e ancora, il trombettista Miles Davis invitava a “non suonare quello che c’è lì, suona quello che non c’è”, come a dire che la creatività e la fantasia del musicista erano ben più importanti delle note in sé. Il jazz, quindi, è ritmo, improvvisazione, energia: il rapporto con il territorio è fondamentale perché la sua vitalità deriva proprio dal contesto in cui la musica viene suonata; la vita quotidiana, le persone, il confronto con gli altri artisti, sono una continua fonte di ispirazione per il jazz che, pur essendo linguaggio universale, cambia nel tempo, grazie alla continua contaminazione culturale.
Perchè, oggi più che mai, abbiamo bisogno del jazz?
Suonare jazz è un processo inclusivo, del quale improvvisazione e interpretazione sono le componenti essenziali che consentono a ciascun musicista di esprimersi secondo un proprio modo di fare musica unico e inconfondibile: la musica jazz, quindi, è libertà di espressione, sia per gli artisti sia per il loro pubblico, oggi più che mai necessaria per incentivare lo scambio culturale, l’integrazione e la cooperazione tra i popoli.
Abbiamo bisogno del jazz, inoltre, per riscoprire lo spirito di comunità, il piacere di ritrovarsi insieme per ascoltare buona musica, come semplice e sano divertimento, esattamente come avveniva con il jazz delle origini.
L’appuntamento con il Jazz Day Unesco ad Alba comincia sabato 29 aprile, dove dalle 16 alle 18, salirà sul palco il duo chitarra e voce di Sonia Spinello e Lorenzo Cominoli e gli allievi dei corsi di musica moderna e jazz Milleunanota. Per l’appuntamento serale, un live da non perdere al Civico Undici Social Club con il Francesco Orio Trio.
La due giorni gode del sostegno di Comitato Giovani UNESCO Piemonte, Comune di Alba, Assessorato alla Cultura Città di Alba, Ente Fiera del Tartufo – Vinum, Associazione Commercianti Albesi, Alba Sotto le Torri, e ha come main sponsor Banca D’Alba, Baratti&Milano e Distilleria Marolo.