Pubblicato il 20/04/2017
A Livorno la colonna sonora per tutto il mese di aprile è stato il jazz. Quaranta appuntamenti, tra concerti, conferenze, presentazioni di libri e mostre, hanno dato vita al programma della sesta edizione di JAM Jazz Appreciation Month Livorno Aprile 2017. A cura del Comitato Unesco Jazz Day Livorno, la manifestazione è stata la prima in Italia a celebrare il mese del jazz in concomitanza dell’International Jazz Day. In occasione dell’edizione 2017 abbiamo incontrato Massimo Zocchi, presidente della Banda Città di Livorno e membro dell’organizzazione del comitato Unesco Jazz Day.
Da dove è nata l’idea di fare il Jazz Appreciation Month UNESCO?
Il suggerimento di organizzare il Jazz Appreciation Month è stato lanciato dall’Associazione Europea delle Scuole di Musica (EMU), prendendo esempio da quanto avveniva già da alcuni anni negli Stati Uniti, dove viene dedicato tutto il mese di aprile alla diffusione del Jazz. Poichè Andrea Pellegrini, noto musicista jazz livornese, è membro dell’EMU e un appassionato promotore culturale, il resto è venuto da sé. Ha messo su con un paio di amici (Alessio Carnemolla, promoter e Maurizio Mini, giornalista) il Comitato Unesco Jazz Day Livorno nel 2012 e da subito è nato il JAM nella nostra città. Livorno è l’unica città italiana che organizza da sei anni il mese del jazz ed è stata la prima a farlo.
Le iniziative di quest’anno come quelle degli anni scorsi sono organizzate in collaborazione con il Comune di Livorno e con il Club Unesco per Livorno e con il patrocinio ufficiale della Commissione Italiana per l’UNESCO che dipende dal Ministero degli Esteri. Successivamente sono entrati a far parte del Comitato anche il grafico e designer Chiara Carboni, Il presidente dello storico Jazz Club livornese Lauro Lubrano, il sottoscritto Massimo Zocchi presidente dell’Associazione Banda della Città di Livorno e l’esperto di web Alberto Granucci che ha curato con noi fino all’ultimo questa sesta edizione del mese del jazz, prima di lasciarci improvvisamente e prematuramente lo scorso mese.
Come è strutturato JAM? Non lo definite un vero e proprio festival di jazz, nonostante tutto il calendario sia incentrato su questo genere musicale, come mai?
Il JAM non lo si può chiamare un vero e proprio festival Jazz perché per poter organizzare un festival ci sarebbe bisogno di un cospicuo finanziamento e di un appoggio maggiore da parte dell’amministrazione. Quel che facciamo noi, senza un euro (il Comune ci fornisce la stampa di volantini, locandine e manifesti) è promuovere e coordinare le varie iniziative (non solo concerti jazz, ma anche presentazioni di libri, proiezioni di film, ecc..) organizzate e finanziate autonomamente dalle varie realtà che aderiscono (locali, librerie, cinema, teatri…). Il grande sforzo è comunque ripagato abbondantemente dalla soddisfazione di aver contribuito alla realizzazione di così tanti eventi legati al jazz (41, quest’anno, in un mese che si possono seguire sulla pagina Facebook: ComitatoUnescoJazzDayLivorno). Ma purtroppo non si può parlare di un vero festival. Speriamo di poterne parlare nel prossimo futuro, perché sarebbe veramente l’ora che anche Livorno ne avesse uno! Se riusciamo a fare quel che facciamo con il puro volontariato e senza un euro, immaginiamoci cosa si potrebbe realizzare con un degno stanziamento economico e un maggiore sostegno logistico e organizzativo!
Come celebrerete la giornata dell’International Jazz Day?
Noi, fin dal primo anno, abbiamo pensato a questa giornata come una grande festa finale del mese del jazz, incentrata su una jam session alla quale i vari musicisti livornesi (e non solo) posso partecipare per rendere omaggio a questo genere musicale che amiamo, che è il frutto di commistione di storie e di stili, di scambi e incontri culturali diversi tra musicisti provenienti da varie parti del mondo. Insomma, cosa ci può essere di meglio che incontrarci, mischiarci, per celebrare il jazz!
Contemporaneamente cerchiamo, nello spirito delle indicazioni di Unesco, di diffondere il jazz il più possibile anche nei contesti che tradizionalmente non gli sono propri. Ad esempio abbiamo fin da subito coinvolto in questa giornata la banda cittadina, quale istituzione di diffusione e promozione musicale della nostra città. Il jazz deve molto alle bande, molti musicisti jazz di fama nazionale e internazionale, fin dalla nascita del jazz, si sono formati nelle bande. A noi piace che il jazz torni nelle bande a chiudere il cerchio. Incontro, scambio di generi, di esperienze, di persone, questa è la grande ricchezza e il grande stimolo della musica e del jazz in particolare. Infatti la serata partirà con un’esibizione della banda che eseguirà un repertorio jazz, ci sarà di seguito un intervento del laboratorio di Orchestra Jazz, nato anch’esso all’interno della banda cittadina, condotto dal trombonista jazz Tony Cattano e diretto, per l’occasione da Andrea Pellegrini e poi inizierà la jam session vera e propria dove si esibiranno, tra gli altri, anche gli allievi di un altro laboratorio che ha vita all’interno della Banda Città di Livorno, ovvero il Jazz Lab condotto dallo stesso Andrea Pellegrini. Sarà una grande festa, aperta a tutti. Chi volesse partecipare alla Jam, può scrivere a: alessiocarnemolla@gmail.com
Per l’occasione del festival avete presentato una pubblicazione liberamente diffondibile, di cosa si tratta?
Si tratta di un breve scritto del nostro amico giornalista Maurizio Mini, membro del Comitato. Pubblicata dal Club Unesco Livorno in cui si celebrano i 100 anni dall’uscita del primo disco jazz e se ne descrivono brevemente le vicende. Si tratta del disco – uscito nel febbraio 1917 – della Original Dixieland Jass Band, che contava componenti italiani quali Nick La Rocca e Tony Sbarbaro. Inoltre si racconta la storia del tour che Frank Sinatra fece in varie parti del mondo, per le truppe Usa, facendo tappa anche in Italia e per l’appunto a Livorno, in piazza Magenta, il 7 luglio del ’45. La cosa particolarmente interessante è che siamo risaliti al repertorio che venne eseguito quel giorno e abbiamo ritrovato quello che con ogni probabilità è il pianoforte che venne utilizzato in quel concerto. Abbiamo in progetto di realizzare a breve un concerto con quel repertorio e quel pianoforte nello stesso posto. Ma questa è un’altra storia…
A questo punto non ci resta che prendere nota degli eventi in programma per il 30 aprile a Livorno.
Comitato UNESCO Jazz Day Livorno || con il patrocinio Commissione Italiana per l’Unesco
Ore 11 e 14 || Jazz Brunch DOC – Panem e Circenses || Laboratorio di Orchestra Jazz della Banda Città di Livorno condotto da Tony Cattano; diretto da Andrea Pellegrini; musiche di Tony Cattano; Keith Tippett e altri
Ore 17 Il Chioschino di Villa Fabbricotti || Concerto con Piras; Mariotti; Talini; Bucchioni
Ore 20:30 || Nuovo Teatro delle Commedie || Grande Jam session tradizionale