Pubblicato il 11/07/2019
Mancano ormai pochi giorni all’inizio della nuova edizione di Fano Jazz By The Sea, la manifestazione marchigiana che quest’anno taglia il traguardo numero XXVII e si fa sempre più green, internazionale e soprattutto trasversale. Un festival che da anni non solo porta il jazz mondiale a Fano ma anche Fano nel mondo, come ha avuto modo di ricordare il direttore artistico, Adriano Pedini, durante la conferenza stampa di presentazione del programma: «L’89% delle persone che hanno acquistato i biglietti al momento risiedono fuori regione. Molti vengono addirittura dall’estero, da tutta Europa. L’ultima prenotazione è di stamattina, giunge da un paese della Russia impronunciabile… che non conoscevo e ho scoperto essere vicino alla Siberia».
Anche per quest’anno, Fano Jazz by the Sea presenterà un cartellone ricco di appuntamenti che si snoderà lungo 13 giorni di concerti ed eventi, da giovedì 18 a domenica 28 luglio, con finale alla Golena del Furlo e una significativa appendice il 24 agosto nel Castello di Gradara. Ed ecco i numeri del festival: 38 concerti in programma, di cui 27 gratuiti; 11 location; 173 musicisti e 50 volontari. «MainStage – ricorda Pedini –, World Stage, Special Event, Exodus Stage, Young Stage, Jazz Village, Fuori Village: Fano Jazz By The Sea 2019 è articolato in varie sezioni, idealmente e non solo comunicanti fra loro, che nell’insieme offriranno un ampio ventaglio di proposte, grazie al coinvolgimento di numerose realtà culturali e associative del territorio».
Sul palco centrale (Main Stage e World Stage) della Rocca Malatestiana, dal 20 al 27 luglio, si susseguiranno i tanti artisti internazionali ospiti della rassegna, che si aprirà con due special event realizzati in collaborazione con Umanesimo Artificiale (giovedì 18 a San Francesco ‘Aspect Ratio Caterina Barbieri Live’ e venerdì 19 Robert Henke al Teatro della Fortuna). Terence Blanchard aprirà invece la serie di esibizioni alla Rocca Malatestiana, sabato 20 luglio; la sera dopo i riflettori saranno puntati su un autentico supergruppo capitanato dal sassofonista Joshua Redman e composto da Ron Miles alla cornetta, Scott Colley al contrabbasso e Dave King (uno dei Bad Plus) alla batteria; lunedì 22 sarà la volta del talentuoso polistrumentista e cantante inglese Jacob Collier.
Sul palco, martedì 23, salirà il sassofonista Donny McCaslin, uno dei jazzisti che contribuì alla riuscita dell’ultimo capolavoro di David Bowie Blackstar; grande ritorno quello di Paolo Fresu, quest’anno presente al festival con il violoncellista siciliano Giovanni Sollima e all’Orchestra da Camera di Perugia; giovedì 25 e sabato 27 si darà poi voce a due esponenti di punta della new wave del British Jazz: il Portico Quartet e i GoGo Penguin, che potranno così recuperare il concerto previsto lo scorso anno e annullato forzatamente all’ultimo minuto per uno sciopero aereo che li bloccò in Germania. Venerdì 26 sono invece attesissimi il pianista cubano Omar Sosa, la violinista e cantante connazionale Ylian Canizares e il percussionista venezuelano Gustavo Ovalles. Infine ancora musica dal mondo per il tradizionale finale sui prati della Golena del Furlo di Acqualagna, in programma la sera di domenica 28 luglio: una vera e propria festa musicale animata dalla spettacolare vocalist e danzatrice ivoriana Dobet Gnahoré, altra pietra miliare del Festival.
Info e programma completo: https://fanojazzbythesea.com/programma/