Pubblicato il 21/12/2022
È stato approvato oggi in Commissione Bilancio l’emendamento Orfini che finanzia l’indennità di discontinuità. Un grande risultato, frutto di un lavoro di confronto tra le istituzioni e le realtà del settore che è durato quasi tre anni. Una notizia importante perché il processo che porta al riconoscimento delle specificità di chi lavora nel settore dello spettacolo può iniziare in tempi brevi.
La dotazione non risponde alle richieste iniziali e l’augurio è che possa essere incrementata nel corso dei prossimi mesi. L’attesa è anche per un sempre maggiore coinvolgimento dei professionisti e delle professioniste del settore che hanno partecipato al processo virtuoso di confronto, iniziato nel 2020, che ha portato oggi a questo risultato. Confronto indispensabile per restituire una norma davvero condivisa che cambi il volto del settore per quanto riguarda diritti e tutele di lavoratori e lavoratrici.
L’approvazione dell’indennità di discontinuità è arrivata dopo un complicato iter di confronto durato anni tra la politica, le realtà del settore, professionisti e professioniste che ne fanno parte. La misura è lo strumento fondamentale per rendere i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo uguali a quelli degli altri settori, riconoscendo il lavoro indispensabile delle fasi di studio e progettazione, come imprescindibili e necessarie anche in termini contributivi.
Quel lavoro non visibile al pubblico ma che è indispensabile per ogni concerto, ogni spettacolo, ogni esibizione, è riconosciuto dall’indennità di discontinuità, che dal 15 luglio 2022 è legge dello Stato e dal 2023 è esigibile da chi ne ha diritto.