Pubblicato il 10/11/2022
Il percorso di Nuova Generazione Jazz continua dopo un primo triennio di crescita e successo. Presentati i nuovi nomi il 6 novembre da I-Jazz.
Daykoda, Michele Bonifati EMONG, Satoyama e Simone Basile Quintet sono le band selezionate per la nuova annualità di Nuova Generazione Jazz, il progetto dedicato al ricambio generazionale organizzato e promosso da Associazione I-Jazz con il supporto del Mic e il sostegno di NuovoIMAIE. La musica italiana suonata, scritta e pensata dai giovani jazzisti italiani è al centro di questo programma che dal 2018 coinvolge e promuove, ogni anno, oltre 30 musicisti e musiciste in Italia e all’estero.

Le quattro band scelte da una commissione di esperti e curatori, presieduta dal Vicepresidente di I-Jazz Angelo Valori (dir. Artistico di Pescara Jazz), sono le principali destinatari delle molteplici azioni in programma: Italian Jazz Day, una speciale vetrina europea; un’adeguata circuitazione di concerti in Italia, grazie al supporto dei festival associati a I-Jazz, e all’estero, in alcuni prestigiosi jazz club e rassegne europee; l’organizzazione di residenze artistiche; una speciale vetrina promozionale italiana all’interno del prestigioso festival milanese JazzMI; un adeguato programma di tutorship che affiancherà i musicisti nel percorso professionale.
Le band scelte dimostrano ancora una volta come la dimensione del jazz italiano risulta, negli ultimi anni, tra le migliori scene musicali mondiali, non solo per standard qualitativi ma, soprattutto, per capacità espressive e creative, motivo per cui viene considerata tra le eccellenze a livello continentale. Promuovere e diffondere giovani artisti italiani, quindi, è diventato un obiettivo fondamentale e centrale per la crescita del nostro settore nel mondo e quindi una priorità per il lavoro dell’associazione capace di trovare, in un panorama come quello attuale, grazie anche alle positive collaborazioni attivate, gli strumenti per una adeguata promozione dei giovani musicisti italiani nel mondo.
DAYKODA
Andrea “Daykoda” Gamba: tastiere, chitarra
Matteo D’Ignazi: batteria
Andrea Dominoni: basso
Riccardo Sala: sax
Daykoda è il nome d’arte scelto dal produttore ventiseienne milanese Andrea Gamba. Il suo approccio eccentrico alla musica, incentrato sulla sperimentazione e sulla produzione elettronica contaminata con il jazz e l’hip-hop astratto hanno fatto si che il suo progetto non sia stato catalogato nella scena più mainstream nazionale. Nel corso degli anni Andrea ha sviluppato un gusto raffinato per il suono di etichette innovative come Brainfeeder e Ninja Tune, che sono diventate un punto focale del suo lavoro e lo hanno spinto a migliorare la sua produzione e a padroneggiare il suo stile. Daykoda produce musica elettronica fuori dagli schemi, colorata dalla sperimentalità del nu-jazz, ispirata al sound di progetti come Flying Lotus, Kamaal Williams, Thundercat e dall’intera scena jazz britannica.
Andrea è estremamente attivo sulla scena musicale attraverso apparizioni radiofoniche e spettacoli dal vivo dove si è esibito con la sua nuova formazione in quartetto, tra cui spiccano eventi come VIVA! Festival, Linecheck, Fano Jazz, Spring Attitude, Jazz Re:Found, JazzMi e Rosetum Jazz, oltre che ad una super accolta support-act per Thundercat al Circolo Magnolia nel Luglio del 2022.
Il suo lavoro ha ricevuto il sostegno di realtà mediatiche nazionali ed internazionali come Tom Ravenscroft (BBC Radio 6), Skinny Pelembe (Bronswood), Tina Edwards (Worldwide FM), Travis Holcombe (KCRW), Raffaele Costantino (Rai Radio 2), Nubya Garcia, Lefto, Laurent Garnier tra i tanti, compreso quello della webzine italiana Soundwall che lo ha definito “il Flying Lotus italiano”.
MICHELE BONIFATI EMONG
Manuel Caliumi: sax alto e tenore
Federico Pierantoni: trombone
Michele Bonifati: chitarra e composizioni
Evita Polidoro: batteria

Emong, quartetto composto da Evita Polidoro alla batteria, Manuel Caliumi al sassofono, Michele Bonifati alla chitarra e Federico Pierantoni al trombone, è il primo progetto da leader di Michele Bonifati. Il nome del progetto deriva da un particolare modello di aquilone (passione che Michele coltiva da anni, pur praticando in zone caratterizzate dalla costante mancanza di vento) in grado di volare in condizioni di vento flebile, quasi assente. Al vento infatti si sostituisce, o meglio si integra, la forza impressa dall’aquilonista sul filo. I suoi gesti trasmettono all’aquilone la direzione, inducono il movimento che lo porterà a planare, un volo lento e calibrato fatto di movimenti ondivaghi e circolari, diverso dal librarsi a grandi altezze. Una scelta, dunque, che valorizza il tempo lento, la volontà di restare vicino e presente, di calarsi in profondità piuttosto che prendere le distanze, ma senza rinunciare al gesto di alzare la testa verso il cielo. Aspetti a cui si è voluto dare ulteriore importanza attraverso il titolo del disco, in uscita nel 2023: “Three knots”. I tre nodi, intesi come unità di misura del vento, nella quantità necessaria a permettere a un Emong di compiere un volo ampio, librato a diversi materi dal suolo ma lento e costante nelle sue evoluzioni, come la strada che ha condotto il gruppo alla creazione di questo primo disco. Il gruppo suona musiche originali composte da Michele Bonifati ad accezione di due canzoni, una di John Lennon e una dei RATM, cantate da Evita Polidoro, scelte per completare l’orizzonte narrativo e sonoro del gruppo. La scelta della formazione, insieme a quella del repertorio, valorizza la mobilità del ruolo dei membri del gruppo per creare un suono unitario e coeso e contemporaneamente fluido e sfuggente che spazia tra le tante influenze che hanno contribuito a formare l’identità musicale di questi musicisti: jazz, musica elettronica, rock, folk americano e tanto altro.
SATOYAMA
Luca Benedetto: tromba e tastiera
Christian Russano: chitarre ed elettronica
Marco Bellafiore: contrabbasso ed elettronica
Gabriele Luttino: batteria, glockenspiel ed elettronica
Una profonda ricerca di un suono e di uno stile riconoscibile contraddistingue al meglio i Satoyama. Fin dal 2013, si sono dedicati alla creazione di musica originale profondamente immaginifica ed onirica. Nel corso degli anni vincono il contest under 30 del Barolo Jazz Club(2014);partecipano al progetto “Sonic Genome” di Anthony Braxton; vincono il primo premio della rassegna Taste of Jazz organizzata da Novara Jazz (2016); collaborano con l’artista cinese Lavia Lin, portando il concerto con live-painting in Italia, Slovenia e Germania; vengono inseriti nella compilation “Nuova Generazione Jazz: Young Jazz from Italy / 2018” a cura di A.D.E.I.D.J. (associazione delle etichette indipendenti di jazz), I-JAZZ e Il Jazz Italiano.
Nel 2015 la loro prima uscita discografica “Spicy green cube” è ottimamente accolta dalla critica e dal pubblico. A fine 2016, invitati dal ministero della cultura svedese, partono per un tour in Svezia e Danimarca, accompagnati dal sassofonista svedese Jonny Wartel, con il quale incidono “In Sweden”. Il loro terzo album “Magic Forest” (2019), pubblicato dall’etichetta italiana Auand Records e ispirato ai temi ambientali, è stato premiato come uno dei 100 migliori dischi del 2019 dal giornale JAZZIT.
Nello stesso anno hanno iniziato una fruttuosa collaborazione con Fano Jazz Network, portandoli a vincere il bando “Per Chi Crea” promosso e finanziato da SIAE e Mibact.
Il progetto “Build a Forest” nasce dall’esigenza di far convivere la musica con l’interesse per l’ecologia e li ha portati, a marzo 2020, in un tour a zero emissioni di CO2 da Mosca a Vladivostok attraverso la trans-siberiana. Da questa esperienza nasce il docufilm “Rails” diretto dal regista Fabio Dipinto. Nel 2021 nasce la collaborazione con il collettivo teatrale Biloura con il quale inizia la creazione dello spettacolo “Sinking Islands” liberamente ispirato alle musiche dell’omonimo album dei Satoyama che uscirà nel 2022 sempre per Auand Records.
Nello stesso anno la loro associazione “Build a Forest” inizia a tessere una rete tra gli addetti ai lavori e a mettere in luce come una nuova forma di relazione tra arte ed ecologia sia possibile. Hanno suonato in numerosi festival, tra cui: Ivrea (Open Papyrus Jazz Festival), Torino (Torino Jazz Festival e Narrazioni Jazz), Novara (Novara Jazz Festival), Pianfiorito Jazz, Milano (JAZZMI), Fano (Fano Jazz by the Sea), Roma (Sinapsi Fest), Treviso (Sile Jazz), JAZZIT Fest, Rotterdam (North Sea Round Town Festival) e in svariati club in Italia, Svezia, Danimarca, Germania, Francia, Svizzera, Slovenia, Slovacchia, Austria, Russia.
SIMONE BASILE QUINTET «MORNING RAGA»

Simone Basile: chitarra
Manuel Caliumi: sax contralto
Giovanni Paolo Liguori: batteria
Ferdinando Romano: contrabbasso
Enzo Carniel: pianoforte
“Morning Raga” è un flusso di energia, desiderio di tornare a fare musica con gli altri e trasmetterla alle nuove generazioni. Simone Basile, leader del progetto, vuole portare i giovani ad un risveglio musicale, artistico, di amore verso il nuovo, il cambiamento, in opposizione alla staticità dell’ultimo periodo storico segnato dalla pandemia.
L’energia e la spiritualità dei raga indiani sono alla base di questo nuovo lavoro discografico. Il disco è composto da nove tracce come “Hamsadhwani”, un raga dai caratteri brillanti e di buon auspicio e lo stesso “Morning Raga” che da il titolo al disco, non è altro che un raga del mattino, propiziatorio alla giornata.
Il tutto è ovviamente filtrato dalla veduta musicale del chitarrista pugliese che parte da questi elementi fondamentali della musica orientale per ampliare e continuare a costruire il proprio bagaglio artistico.
AUDIO: