Pubblicato il 06/08/2021
Ultimi preparativi per la trentaquattresima edizione di Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu, che da Sabato 7 Agosto si snoderà fino al 16 con il suo ricco cartellone di concerti e altri eventi a Berchidda e negli altri centri del nord Sardegna in cui farà tappa: Arzachena, Bortigiadas, Buddusò, Bulzi, Ittiri, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Olbia, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Telti e Tempio Pausania. Un’edizione che si riconosce sotto il titolo “Stelle” (“Isteddhos” in sardo logudorese-berchiddese), in omaggio a Dante Alighieri, nel settimo centenario della morte, e alla sua Divina Commedia, dove la parola “stelle” chiude tutt’e tre le cantiche.
Nella “costellazione” del trentaquattresimo Time in Jazz brillerà una fitta serie di eventi musicali che si susseguiranno dal mattino alla notte in spazi e scenari differenti: la grande arena allestita nella centrale Piazza del Popolo di Berchidda, teatro dei concerti serali in programma dall’11 al 15 Agosto, e i siti più rappresentativi degli altri centri coinvolti.
Il cast di questo Time in Jazz riunisce, come di consueto, musicisti internazionali come Avishai Cohen, Lars Danielsson, Naomi Berrill e una variegata schiera di artisti affermati e di talenti emergenti della scena jazzistica nazionale: Gianluca Petrella alla testa del suo gruppo Cosmic Renaissance e in duo con Pasquale Mirra; il trio di Paolo Di Sabatino con Marco Siniscalco e Glauco Di Sabatino; Fabio Giachino in solo; il duo Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti; il trio Floors di Francesco Diodati, Filippo Vignato e Francesco Ponticelli; Matteo Pastorino col suo quartetto; il Trio Bobo di Faso, Christian Meyer e Alessio Menconi; il MAT di Marcello Allulli, Francesco Diodati e Ermanno Baron.
Naturalmente grande attesa per Paolo Fresu, impegnato in più momenti, in particolare in “Heroes”, il suo progetto dedicato a David Bowie (evento già sold out), in duo con il contrabbassista Lars Danielsson, e in “Sa Divina Cummedia”, una produzione originale in tema con questa edizione di Time in Jazz basata sulla prima e coraggiosa traduzione in sardo dell’opera di Dante operata dal berchiddese Pietro Casu (1878 – 1954): insieme al trombettista, a dare forma a parole e musiche, ci saranno il pianista Ramberto Ciammarughi, le voci del Tenore “Murales” di Orgosolo e tre lettori non professionisti in sostituzione del già annunciato Gavino Ledda: Nino Pericu e Domenico Campesi di Oschiri, e la berchiddese Bastianina Calvia, presidente dell’Associazione Eredi Pietro Casu.
Altre voci sui palchi del festival: quella di Mario Venuti, quella eclettica di John De Leo, e quella di un protagonista della canzone d’autore degli ultimi quarant’anni, Fabio Concato, accompagnato dal trio jazz di Paolo Di Sabatino; e si potranno ascoltare anche altri suoni della tradizione sarda con gli organetti di Pierpaolo Vacca e del giovanissimo Giacomo Vardeu.
Berchidda è culla di tanti talenti e realtà musicali che anche quest’anno troveranno spazio al festival: come la storica Banda Musicale “Bernardo De Muro”, nelle cui file ha mosso i primi passi lo stesso Paolo Fresu; come la Funky Jazz Orkestra diretta dal trombettista Antonio Meloni; e come il batterista Nanni Gaias col suo trio e in quartetto insieme a ospiti di volta in volta diversi: Vincenzo Saetta, i Menhir & Dj Kork, Gavino Riva, Manuella, il duo Don Leone e Enzo Avitabile al posto di Bombino, che per motivi personali ha dovuto annullare tutti i prossimi concerti.
Altri ospiti arricchiranno dal 7 Agosto le serate berchiddesi nell’ambito del “FestivalBar”, la vetrina di formazioni e solisti sardi e in arrivo dalla Penisola, in scena in un bar di Berchidda ogni sera diverso: in ordine cronologico, il bolognese Lovesick Duo, il bluesman romano The Blues Against Youth, il rock-blues dei Caboose, gli isolani The Giannies con il loro punk e rock’n’roll, la cantautrice sassarese Angela Colombino, Black Victor & Williboy Taxi, Bella Socio, il duo di Andrea Cubeddu e Rita Brancato.
Accanto alla musica, come sempre, un ampio ventaglio di altre iniziative: mostre, presentazioni di libri e novità editoriali, azioni di promozione e sensibilizzazione ambientale, la consueta rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu, i laboratori di educazione musicale e gli spettacoli per bambini del progetto Time to Children, e altro ancora.
Come già nella passata edizione, anche quest’anno il festival deve fare i conti con le consegne e le restrizioni legate alla situazione COVID-19, ma oggi come allora Time in Jazz si sta attrezzando per garantire la massima sicurezza degli artisti, del pubblico, dei residenti e dei tanti volontari e professionisti impegnati nella macchina organizzativa.
Si potrà accedere alle aree dei concerti esclusivamente muniti di Green Pass, il documento che certifica la vaccinazione (a partire da 14 giorni dopo la prima dose), l’avvenuta immunizzazione o anche l’esito negativo di un tampone molecolare o antigienico: sarà obbligatorio per l’ingresso a tutti i concerti del festival, sia quelli a pagamento, sia quelli gratuiti che devono essere prenotati sul circuito Vivaticket e comprovati da un QR code (che si trova nel biglietto).