Pubblicato il 19/06/2023
Nuova direzione artistica per il Südtirol Jazzfestival Alto Adige. Saranno Stefan Festini Cucco, Max von Pretz e Roberto Tubaro a firmare l’edizione numero 41 del festival, in programma dal 30 giugno a 9 luglio. Oltre 50 concerti per una manifestazione che da anni ha scelto di puntare su sonorità innovative, stilisticamente originali, e proposte decisamente eterodosse. Mainstream? No, grazie! Rispondono con decisione i tre direttori artistici.
Il ‘campo base’ del festival anche quest’anno verrà montato al Parco dei Cappuccini di Bolzano, ma saranno più di 30 i palchi sparsi su tutto il territorio provinciale che ospiteranno i concerti in programma. Protagonisti giovani band, musiciste e musicisti sperimentali della scena del jazz europeo, per un ‘viaggio musicale’ che fonde pop, rock, punk, hip-hop, noise e folk, il modernismo del XX secolo e anche altri stili di composizione contemporanea. Ancora una volta il Jazzfestival Alto Adige sceglie l’avventura e di esplorare nuovi suoni in un mix di paesaggi surreali.
Al centro del programma musicale le principali città europee che ospitano importanti centri del jazz. Ad Amsterdam, per esempio, il Conservatorio funge da ‘incubatore’ per i giovani musicisti ed è proprio qui, che l’ex artist in residence Reinier Baas insegna chitarra. Qui ha origine anche il quintetto della batterista coreana Sun-Mi Hong, che combina composizioni originali con escursioni in spazi inesplorati della musica improvvisata. Anche il danese Teis Semey appartiene alla generazione che sta plasmando il suono dell’Amsterdam odierna. Con il suo gruppo, mescola punk, free jazz e musica folk scandinava in un cocktail di jazz tagliente, ballabile e allo stesso tempo lirico e contemplativo.
Nel melting pot culturale di Berlino, il trio Bobby Rausch evoca la notte urbana a cavallo tra jazz e hip-hop e si rivolge a tutti quelli che non amano i compromessi. Con la libertà dell’improvvisazione e la fusione di strumenti acustici ed elettronici, la giovane band berlinese Sinularia crea una sorta di musica beat del terzo millennio. La pianista e cantante KID BE KID invece, lavora sui tasti bianchi e neri, e attraverso il suo virtuosismo giocoso dissolve le classiche distinzioni dei generi musicali creando un mix tra piano jazz, groove funky R&B, suoni synth da club, pattern elettronici e la sua espressiva voce soul.
Alla ricerca di musiche anticonformiste? In Alto Adige arriva la scena musicale eccentrica e innovativa dei club francesi. Il trio del fisarmonicista Noé Clerc combina folk armeno, jazz contemporaneo sperimentale e il modernismo classico del primo Novecento. Il gruppo La Litanie des Cimes invece, crea una musica che potrebbe fungere da colonna sonora di un film apocalittico. Il gruppo suonerà immerso in uno scenario alpino nei pressi del Poschhausstolln della miniera della Val Ridanna. Il trio punk-jazz Nout composto da batteria, arpa e flauto, trascende allegramente tutte le barriere possibili immaginabili; il chitarrista Antoine Boyer, pluripremiato nel mondo della classica e nel gipsy jazz, si esibirà con la virtuosa coreana dell’armonica Yeore Kim presso la distilleria Roner di Termeno.
Tra gli artisti che saranno presenti al prossimo festival figura anche Juan Saiz. Flautista e sassofonista nato a Santander, Saiz si orienta verso le correnti avanguardistiche, l’impressionismo musicale e la libera improvvisazione. A rappresentare il Nordeuropa invece, sarà il gruppo Acoustic Unity del batterista norvegese Gard Nilssen. Il trio della pianista Joanna Duda proviene dalla Polonia, intreccia suoni ambient e minimal, un pizzico di barocco e un po’ di romanticismo, suoni naturali e suoni artificiali; il tutto per creare una musica densa e molto sferica. Il gruppo LAV SOL, con sede a Trondheim in Norvegia, unisce invece musica elettronica, hip-hop e rock, e mette in dialogo musica dal vivo e partiture grafiche che raffigurano strutture armoniche.
È di notte che il jazz si sveglia! I concerti notturni al Sudwerk di Bolzano come conclusione “offbeat” del programma diurno spingono i confini del jazz contemporaneo verso l’ignoto. I sette concerti notturni avranno inizio con un concerto del batterista bretone Sébastien Brun, che nel suo progetto solo “Ar Ker” si muove tra una sorta di sciamanesimo e musica elettronica. Il trio italiano t sperimenta con dei robot creati da loro stessi e si interroga sulla percezione del tempo, mentre la band viennese Kry propone nuovi spazi d’ascolto. Il trio Edi Nulz si cimenta in un “rognoso jazz punk da camera”, quando il gruppo belga Don Kapot presenterà una jazz suite frutto di un intenso lavoro di improvvisazione insieme al pianista Fulco Otterwanger. Il trio guidato dal pianista estone Kirke Karja si ispirerà al cinema horror risalente all’epoca del cinema muto e ai rottami meccanici.
Il bassista austriaco Lukas Kanzelbinder sarà ospite del Sudwerk con due progetti esclusivi: il primo consiste in un nuovo gruppo con la batterista Sun-Mi Hong e la clarinettista iraniana Mona Riahi, mentre il secondo in una performance in cui la musica viene trasformata in un’esperienza fisica che va oltre l’udito. Kranzelbinder, insieme alla flautista Delphine Joussein, il sassofonista Johannes Schleiermacher e il batterista Julian Sartorius suonerà ininterrottamente per cinque ore. Il pubblico potrà godere di questa performance ballando, ascoltando o rilassandosi, e per non disturbare questa specie di rituale jazzistico sarà possibile accedere solo ad orari prestabiliti.
Nuove sonorità, guardando lontano: tanti concerti si svolgono in luoghi che non sono i classici spazi per concerti. Ad esempio, i musicisti austriaci Siegmar Brecher (clarinetto), Lorenz Raab (tromba) e Valentin Schuster (batteria) accompagneranno un’escursione jazz che dal rifugio Gardenacia a Selva di Val Gardena porta alla Cappella di S. Silvestro in Vallunga. In più di una località, il trio italiano Fat Honey propone una fusione tra il poetry slam ribelle dell’hip-hop, brani funk e jazz. La formazione anglo-coreana Duo in:人 suonerà invece in un bunker scavato nella montagna. In un concerto solo, la violoncellista guatemalteca Mabe Fratti presenterà composizioni originali sperimentali nel giardino del Parkhotel Holzner di Soprabolzano, mentre la giovane band tedesca Stax si esibirà al lago Trejer di Speikboden.
Improvvisare anziché marciare: Al motto di “Fortjazz”, Dan Kinzelman (sassofono), Glauco Benedetti (tuba) e Filippo Vignato (tuba) conducono il pubblico attraverso i corridoi, le volte e le casematte del Forte di Fortezza. Un “labirinto di pietra” si trasforma in un palcoscenico per concerti di jazz contemporaneo, in contrapposizione alla rigida musica militare che vi risuonava un tempo.
Link al programma Südtirol Jazzfestival Alto Adige 2023
Scheda socio I-Jazz Jazz Music Promotion