Pubblicato il 19/08/2022
Dopo due edizioni condizionate dall’emergenza Covid-19, Nuoro Jazz riprende a pieno regime il suo cammino: dal 23 al 31 agosto ritornano i seminari organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro, una delle iniziative più apprezzate e consolidate nel panorama nazionale della didattica jazzistica. E insieme alle lezioni, in programma nella Scuola Civica di Musica in via Tolmino, ritorna (già dal 22 agosto) anche il festival che, come sempre, si snoderà in parallelo ai corsi con i suoi concerti allo Spazio Ilisso in via Brofferio, al Museo MAN in via Sebastiano Satta, e nel Giardino della Biblioteca Satta in piazza Asproni.
E per un viaggio in anteprima ‘dietro le quinte’ di Nuoro Jazz 2022, abbiamo raggiunto Angelo Palmas, presidente dell’Ente Musicale di Nuoro, e Salvatore Maltana, il direttore artistico di questa edizione dei Seminari.
I Seminari Nuoro Jazz sono nati nel 1988: sulla base della vostra esperienza cosa è cambiato nel legame tra didattica e jazz in questi anni? A Nuoro, ma anche in generale nel mondo della formazione jazzistica?
Sostanzialmente dal 1988 ad oggi la didattica che riguarda il jazz si è ampliata e amplificata. Basti pensare che in ogni Conservatorio in Italia, così come in ogni città europea, esiste un dipartimento jazz. Si è stabilito un programma di apprendimento atto a conseguire un diploma e quindi una preparazione accademica. Ora la differenza sta nel fatto che alla crescita esponenziale delle attività didattiche e dei diplomati, non corrisponde alla possibilità di esibirsi in pubblico; questo dipende da molte dinamiche e quasi tutte legate al cambiamento della musica e soprattutto al modo di usufruire della musica.
Il mondo legato ai Seminari e alle masterclass può dirsi quasi uno spazio parallelo a quello accademico del Conservatorio. Nei Seminari scegli i luoghi e i musicisti con cui studiare e sicuramente la scelta ricade su quel musicista o maestro che tu ritieni più affine al tuo modo di suonare o al risultato che vorresti ottenere con i tuoi studi. Durante il periodo dei Seminari si ha la possibilità di incontrare molti musicisti e quindi incontrarsi anche nei palchi in jam session o nelle classi di musica d’insieme e lavorare alla realizzazione di un repertorio a stretto contatto con i maestri di tutti gli strumenti e di conseguenza capire come questi maestri lavorano nell’organizzare il lavoro.
Salvatore ci introduci il corpo docente di quest’anno? Cosa vi ha guidato nella scelta?
I nostri insegnanti oltre ad essere dei fantastici musicisti, sono dei didatti con diverse peculiarità e capacita di trasmettere le loro esperienze riguardo il jazz. La scelta è caduta su alcuni tra i perfomer italiani più attivi a livello internazionale: Dado Moroni pianoforte, Emanuele Cisi sax, Francesca Corrias voce, Marcella Carboni arpa jazz, Fulvio Sigurtà tromba, Bebo Ferra chitarra, Paolino Dalla Porta contrabbasso, Max De Aloe armonica e fisarmonica, Salvatore Spano composizione e analisi musicale, Enrico Merlin storia della musica jazz e analisi del materiale audio.
Come si può notare all’interno dell’offerta didattica abbiamo dei corsi esclusivi come arpa jazz, armonica e fisarmonica e il corso di Sound Engineer tenuto da una delle migliori e internazionali professioniste Marti Jane Robertson. Altra peculiarità è la presenza nel corpo docenti di alcuni ex allievi che nel tempo sono diventati nostri insegnanti come Francesca Corrias Fulvio Sigurtà e Marcella Carboni.
Un punto per noi importantissimo è l’armonia e l’affiatamento fra i docenti, che vivono praticamente insieme per la durata dei seminari e questo da un’atmosfera speciale e unica ai nostri Seminari, che è percepita e apprezzata dagli studenti.
E poi una masterclass internazionale tutta al femminile con protagoniste la cantante Roberta Gambarini e la sound engineer Marti Jane Robertson.
Ogni anno all’interno dei Seminari Nuoro Jazz abbiamo un momento di incontro con degli artisti internazionali. Solo per citarne alcuni: Ralph Towner, Joe Lovano, Dave Holland, John Taylor, Dave Douglas, Airto Moreira e tantissimi altri. La cantante italiana Roberta Gambarini non ha certo bisogno di grandi presentazioni. Residente ormai da più di 20 anni negli Stati Uniti ha assorbito tutto il back ground musicale e professionale suonando con musicisti quali Herbie Hancock, Toots Thielemans, Hank Jones, Roy Hargrove e tanti altri contribuendo così a farne una delle cantanti jazz più apprezzate al mondo.
Marti Jane Robertson è una nostra preziosissima collaboratrice. Le sue lezioni vanno al di là dell’aspetto tecnico più professionale, si potrebbe dire quasi educativo. Nata a Seattle, Marti Jane vanta collaborazioni tra le più varie ed entusiasmanti del panorama globale musicale: da Marcus Miller, Don Grolnik, per passare in Italia a Eros Ramazzotti, Elio e le Storie Tese, e poi studi di registrazione come A&R e Power Station.
Potete darci una panoramica sugli iscritti di questa edizione e raccontarci la novità del lo scambio con il festival Jazz in Marciac?
Quest’anno gli iscritti sono per il momento un’ottantina, arrivano da tutta Italia e dal resto del mondo, quest’anno anche da Argentina e Nuova Zelanda. Col festival di Jazz in Marciac, uno dei più prestigiosi d’Europa, ci ‘scambiamo’ i migliori allievi: quest’anno verrà a Nuoro un giovane chitarrista, individuato fra i loro studenti dello scorso anno; mentre a luglio Vincenzo DI Gioia, un sassofonista 19enne pugliese, ha frequentato i corsi di Marciac come borsista di Nuoro Jazz. Collaborazioni come questa di Marciac le abbiamo da tantissimi anni con Siena Jazz, con il premio Massimo Urbani, con l’Onyx Jazz Club di Matera, ma anche con Pontevedra in Spagna.
E poi c’è il festival con gli appuntamenti serali: tra i tanti quello che vede insieme un nome davvero storico del jazz italiano come il batterista Gianni Cazzola e due giovani emergenti: il pianista Andrea Candeloro e il bassista Carlo Bavetta. E poi, cos’altro ci aspetta a Nuoro?
Altra caratteristica di Nuoro Jazz è il festival internazionale. Da sempre abbiamo inserito all’interno della programmazione sul palco principale alcuni musicisti, arrivati da noi come allievi, che oltre ad aver vinto una borsa di studio hanno realizzato un progetto musicale e sono quindi pronti a esibirsi come professionisti. Quest’anno abbiamo pensato ad Andrea Candeloro che, fresco di registrazione, ci ha inviato il suo lavoro. Un lavoro che, guarda caso, comprendeva un altro nostro bravissimo ex allievo Carlo Bavetta e un decano del jazz italiano come Gianni Cazzola. Da subito ci è parsa una grande opportunità per far capire che nella nostra musica, e in generale nell’arte, non esistono gap generazionali o confini stilistici. Ex allievo delle prime edizioni di Nuoro Jazz è anche Augusto Pirodda, che porta il suo settetto belga con l’ultima fatica The Monkey and the Monk, una suite jazz in tre movimenti.
Questi sono solo due degli appuntamenti serali che vedranno impegnati tantissimi artisti, in programma poi: Angelo Lazzeri con il suo ultimo lavoro dedicato a Ellington; il concerto della sassofonista Carmen Falato; e il Nugara Trio, formato da borsisti dei seminari; e ancora Paolino Dalla Porta Trio e molte altre sorprese. Abbiamo anche una programmazione pomeridiana con altri cinque concerti situati all’interno di due straordinari musei come il Museo MAN e lo spazio Ilisso.
Una domanda ‘personale’ per il presidente dell’Ente musicale di Nuoro che passa la maggior parte del suo tempo in corsia in ospedale: la musica ha a che fare con la speranza?
In questi due anni di pandemia i momenti dedicati all’organizzazione di Nuoro Jazz – siamo riusciti a portare avanti il festival nel 2020 e almeno in forma ridotta anche i seminari lo scorso anno – sono stati fra i pochi momenti di evasione dalla precarietà e dalla tensione quotidiana del lavoro in ospedale. E riuscire, nonostante tutto, a realizzare i concerti, e ospitare il solo di Bebo Ferra Jazz vs Corona, dedicato a tutti coloro che dal COVID sono stati colpiti nella scorsa edizione del festival, è stato realmente un momento significativo. Nonostante il COVID stia ancora impattando in maniera significativa sul nostro lavoro in ospedale riuscire a riprendere quest’anno un’attività quasi normale con i Seminari e il festival è fonte di speranza.
Link al programma di Nuoro Jazz 2022
Scheda socio I-Jazz Ente musicale di Nuoro