Pubblicato il 12/01/2022
Dal 17 al 20 marzo si riaccendono i riflettori sul Bergamo Jazz Festival arrivato alla 43a edizione e organizzato come sempre dalla Fondazione Teatro Donizetti, con il Comune di Bergamo, in collaborazione con numerosi partner istituzionali e privati. Un’edizione che ritrova la sua collocazione di calendario abituale e, prestando sempre attenzione all’evoluzione della situazione pandemica e alle relative normative per fronteggiarla, si svolgerà al Teatro Donizetti, con le tre consuete serate in abbonamento, al Teatro Sociale e in altri luoghi della città, inclusi spazi di particolare rilievo storico
Inalterata la sua vocazione internazionale e di prestigiosa vetrina del jazz nelle sue molteplici configurazioni, cui fa da collante uno degli elementi cardine di questa musica: l’improvvisazione. Dice in proposito Maria Pia De Vito, Direttrice Artistica di Bergamo Jazz: «L’appassionante traiettoria dei linguaggi che Bergamo Jazz dipana da sempre, continua i suoi percorsi e, con inarrestabile propulsione, propone ogni anno nuove sorprese. Le Americhe, l’Europa, l’Asia oggi si incontrano in modo sempre più liquido, con un sincretismo che non finisce di stupire ed interessare fasce diversificate di ascoltatori. Standards e new standards, elettronica, musica contemporanea, Afroamerica e Sardegna, Nordeuropa e melodia, poliritmie indiane, Brasile, improvvisazione radicale ed echi di danze. L’improvvisazione è il dialektos, o l’esperanto, della musica che ascolteremo». Saranno, quindi, quattro intense giornate con «giovani generazioni di musicisti caratterizzati da grande maestria strumentale, ispirazione da diversità di fonti; grandi maestri che si incontrano, offrendo, nella piena maturità della propria esperienza, esempi stellari di lirismo, di potenza espressiva che si sprigiona dalla inequivocabile unicità del proprio suono e dall’articolazione del proprio mondo compositivo e linguaggio improvvisativo».
Dal 18 al 20 marzo (ore 21.00) sfileranno sul palco del Teatro Donizetti, da poco riconsegnato al suo pubblico dopo i lavori di restauro, nomi importanti del jazz delle due sponde dell’oceano. Si comincia venerdì 18 con il trio di uno dei pianisti più in auge del momento: Fred Hersch, coadiuvato per l’occasione dal contrabbassista Drew Gress e dal batterista Joey Baron, nonché da uno special guest di riguardo come Enrico Rava, già Direttore Artistico di Bergamo Jazz dal 2012 al 2015. A seguire un inedito quartetto capitanato dal batterista Jeff Ballard e comprendente il sassofonista Logan Richardson, il chitarrista Charles Altura e il bassista Joe Sanders. Una formazione che promette una musica aperta, una sorta di “fiera” dei suoni.
L’indomani, Bergamo Jazz potrà accogliere nuovamente Brad Mehldau, stella di primissima grandezza del firmamento pianistico mondiale, non solo jazzistico. Il musicista originario della Florida ha chiesto espressamente di essere l’unico set concertistico della serata in modo da poter regalare al pubblico del Donizetti una lunga, molto attesa, performance, dopo l’annullamento del concerto in trio del 2020 a causa del primo lockdown. La voce sarà quindi al centro della serata finale del festival, con, in apertura, il giovane talento Michael Mayo, già indicato da più parti come il nuovo Bobby McFerrin per via della sua inclinazione a mescolare jazz, soul e altro ancora. Nella seconda parte andrà in scena lo spettacolare progetto in salsa cubana “Viento y Tiempo” del pianista Gonzalo Rubalcaba e della cantante Aymée Nuviola, che assicurano un viaggio appassionante tra i suoni, i ritmi e i colori di una delle isole più musicali al mondo.
Due gli appuntamenti al Teatro Sociale di Città Alta, il primo dei quali, la sera di giovedì 17 marzo (ore 21.00), vedrà in azione dapprima il trio dell’acclamato pianista statunitense, di origini indiane, Vijay Iyer, figura preminente dello scenario jazzistico contemporaneo, e poi il quartetto del batterista Roberto Gatto. Per il musicista romano, sarà il debutto nelle vesti di leader al festival, occasione per farsi ascoltare insieme a tre giovani talenti, il trombettista Alessandro Presti, il pianista Alessandro Lanzoni e il contrabbassista Matteo Bortone. Domenica 20 (ore 17.00) i riflettori saranno invece puntati su Giornale di Bordo, superquartetto a mezza via tra jazz e world music che allinea i sardi Gavino Murgia (sassofoni), Antonello Salis (pianoforte, fisarmonica) e Paolo Angeli (chitarra sarda preparata) insieme al chicagoano Hamid Drake alla batteria.
Tra le sedi del festival, new entry nel 2022, il Teatro Sant’Andrea, un gioiellino posto sotto l’omonima Chiesa di via Porta Dipinta, in Città Alta: qui risuoneranno, giovedì 17, le note della pianista greca Tania Giannouli, tra i più interessanti nuovi talenti del sempre vivace panorama musicale del Vecchio Continente.Sabato 19, l’Accademia Carrara farà da cornice alla solo performance della chitarrista americana Ava Mendoza, cultrice di sonorità avant-garde, mentre domenica 20 la Sala di Porta Sant’Agostino, darà voce al duo formato dal trombettista americano Rob Mazurek e dall’italiano Gabriele Mitelli. Sempre il 20, ma in Sala Piatti, ci si potrà immergere nella musica brasiliana con un omaggio ad Antonio Carlos Jobim reso dal Trio Correnteza, ovvero il clarinettista Gabriele Mirabassi, il chitarrista Roberto Taufic e la cantante Cristina Renzetti.
Due gli eventi in programma all’Auditorium di Piazza della Libertà: venerdì 18 marzo con l’interessantissimo trio costituito dal chitarrista danese Jakob Bro, dal trombettista norvegese Arve Henriksen e dal batterista spagnolo Jorge Rossy; sabato 19 con il nuovissimo quintetto del violinista francese Régis Huby, forte del bassista connazionale Claude Tchamitchian, del trombettista inglese Tom Arthurs, del chitarrista scandinavo Eivind Aaarset e del batterista italiano Michele Rabbia.
Da non perdere poi gli appuntamenti della sezione “Scintille di Jazz”, uno spazio dedicato ad artisti emergenti curato da Tino Tracanna e ora sostenuto da Intesa Sanpaolo quale Special Partner; e la mostra Closed Session del noto fotografo statunitense Jimmy Katz, allestita all’Ex Chiesa della Maddalena. Ma non mancheranno le novità, come l’iniziativa “Itinerario nell’acqua”, realizzata in collaborazione con UniAcque; la rassegna “Jazz Pills”, nata dalla collaborazione con DOC Servizi e Spazio Polaresco, dedicata alle forme più sperimentali del jazz; e realizzato una App gratuita, utilizzabile sia con sistema Android che con Iphone, che consente di accedere al programma del festival, alle schede dei singoli eventi, e a tutte le informazioni di biglietteria. Inoltre, agli utenti vengono inviate notifiche con aggiornamenti in tempo reale e gli alert relativi ai concerti inseriti nei Preferiti.
Bergamo Jazz 2022 è realizzato grazie al sostegno di Regione Lombardia, Allianz, Main Partner della Fondazione Teatro Donizetti, Camera di Commercio, UniAcque, A2A Ambiente, Intesa Sanpaolo, da quest’anno Special Partner della sezione “Scintille di Jazz”, Studio Avvocato Vincenzo Coppola e ATB. La nuova veste grafica del festival è ideata da NT Next Evolving Communication.
Link al programma Bergamo Jazz Festival 2022
Scheda socio I-Jazz Fondazione Teatro Donizetti