Pubblicato il 14/05/2021
Programma definito e macchina organizzativa già in moto per l’edizione 2021 di Una striscia di terra feconda, il festival nato dall’incontro tra Paolo Damiani, musicista, docente, compositore, e Armand Meignan, direttore del festival di Nantes e presidente di quello di Le Mans. A partire da luglio e sino a settembre, i riflettori della rassegna dedicata allo scambio creativo tra jazz francese e italiano, si accenderanno su alcuni dei più prestigiosi siti Unesco della Regione Lazio (Museo Nazionale di Palestrina, Palazzo Farnese a Caprarola, il Castello di Santa Severa) e nella storica sede del parco della Casa del Jazz, grazie all’ospitalità della Fondazione Musica per Roma.
Spazio straordinario di creazione e diffusione musicale, Una striscia di terra feconda anche nel 2021 prosegue il suo viaggio tra le forme più innovative della musica jazz, soprattutto quelle che nascono dall’incontro delle musiche più avanzate con l’arte dell’improvvisazione. Un obiettivo che trova la sua massima espressione nella Residenza d’artista franco italiana, voluta proprio per sostenere l’incontro tra musicisti di diversa provenienza, in progetti originali da proporre sulla scena internazionale, e che ha reso il festival il più significativo riferimento per i giovani musicisti nel campo degli scambi Italia/Francia.
Al bando nazionale emanato da MIdJ, rivolto a gruppi italiani già costituiti con almeno un disco di composizioni originali all’attivo, hanno partecipato ben 62 formazioni, a dimostrazione del fatto che la Residenza nata in seno al festival sia ormai una realtà radicata e molto apprezzata. Il gruppo risultato vincitore è il trio Ground 71 che ha scelto come ospite lo straordinario violinista e compositore francese Regis Huby. La residenza italiana si svolgerà nella sede della Casa del Jazz di Roma dal 6 al 9 settembre 2021. Il concerto sarà trasmesso in differita da Radio 3, come gran parte dell’intero festival.
E sempre a proposito di giovani talenti, torna il Premio SIAE 2021, in collaborazione con lo storico mensile Musica Jazz, che taglia il traguardo della settima edizione. Quest’anno il festival ha deciso di invitare i primi quattro musicisti classificati nel Top jazz nuovi talenti (Federico Calcagno clarinetto, Ferdinando Romano contrabbasso, Francesco Fratini tromba, Michelangelo Scandroglio contrabbasso) a suonare insieme in un nuovo gruppo, scrivendo una composizione originale a testa. Al termine del concerto ogni musicista riceverà una targa del festival e di Musica Jazz, mentre una giuria selezionerà la composizione più originale, a cui verrà conferito il Premio SIAE. La formazione si esibirà il 23 luglio 2021, prima del gruppo di Enrico Rava. La giuria è formata da Enrico Rava Presidente, Roberto Catucci, Sandro Cerini, Luca Conti, Danila Confalonieri, Paolo Damiani, Luciano Linzi, Armand Meignan, Pino Saulo, Flavio Severini).
Al giovane sassofonista Francesco Bigoni il Premio Cincinnato 2021, offerto dall’omonima prestigiosa cantina di Cori, azienda laziale di qualità assoluta che ha sviluppato un radicale progetto di valorizzazione dei vitigni del territorio, e che sarà assegnato dopo il concerto dell’8 settembre a Roma.
“Il festival crede nella propria funzione di servizio pubblico – dichiarano i due fondatori – le logiche di mercato non sono la priorità, pensiamo piuttosto alla potenza estetica delle opere e alla funzione sociale della rassegna, alla sua missione di incentivare le conoscenze di tutti attraverso programmi fondati sul rischio e sull’originalità. La commissione di nuove composizioni e le molte prime assolute o nazionali rappresentano da sempre la principale caratteristica di Una striscia di terra feconda. Il festival ha creato nel tempo decine di nuove formazioni, orchestre di giovani, coproduzioni e ormai si distingue sia per la propria storia che per la ‘missione’, mai tradita: quella della ricerca del nuovo: ricerca che deve svilupparsi nel medio e lungo termine, per un’azione efficace e profonda ci vuole tempo e fiducia negli artisti e nel pubblico. Il nostro festival”, concludono Damiani e Meignan, “esiste per affermare la nostra fiducia nei valori culturali e sociali espressi dall’Europa”.
Una striscia di terra feconda, si caratterizza inoltre per l’inedita sinergia non solo ideale ma anche di risorse che si è venuta a creare tra partner pubblici del massimo prestigio che in questi anni lo hanno finanziato: il Ministero della Cultura (MiC), la Direzione Regionale Musei del Lazio, il Ministero Francese della Cultura, il Comune di Roma –Assessorato alla Crescita Culturale, la Regione Lazio, la Fondazione Musica per Roma e la Casa del Jazz, l’Ambasciata di Francia a Roma attraverso la Fondazione Nuovi Mecenati, la SIAE, l’INPS- fondo PSMSAD, MIdJ (associazione musicisti di jazz), CNM (Centre national de la musique), l’AJC, la Spedidam. Dal 2019 inoltre il festival ospita progetti pensati ad hoc per bambini ed adolescenti, grazie anche alla collaborazione con l’associazione IJVAS (il jazz va a scuola).
Link al programma Una striscia di terra feconda