Pubblicato il 13/02/2019
Umbria Jazz Spring a Terni si fa in quattro e dal 18 al 22 aprile esplora i quattro filoni della black music: gospel, soul, blues e, ovviamente, jazz. All’anima black e all’intreccio di generi si ispira questa seconda edizione del festival, che prevede eventi concentrati nel cuore della città e senza soluzione di continuità. Nei club di Terni spazio al jazz, che recupera così la sua atmosfera più tipica; nel Santuario di San Francesco, luogo di preghiera, protagonista è il gospel; mentre nello spazio di arte, produzione culturale e aggregazione del Teatro Secci, CAOS, riflettori puntati sul blues, il soul e i filoni più trasversali.
Ma non è Umbria Jazz senza marching band, il cui spazio per definizione è la strada e dove padroni indiscussi saranno i Funk Off. La street band toscana, con il suo inconfondibile stile, ha superato il concetto di marching band della tradizione di New Orleans e propone una musica trascinante e spettacolare, moderna e coinvolgente. Da non perdere!
In cartellone, tra circa sessanta di eventi, e oltre cento artisti, da segnalare il programma dei club cittadini, dove si potrà assaporare il jazz firmato da: Dena De Rose, cantante e pianista verstile, in quartetto con Piero Odorici al sassofono, Paolo Benedettini al contrabbasso e Anthony Pinciotti alla batteria; il BBB Trio, con Flavio Boltro alla tromba, Mauro Battisti al contrabbasso e Mattia Barbieri alla batteria; e Nico Gori, Massimo Moriconi ed Ellade Bandini, in formato trio, e in quella duet, con Moriconi affiancato dalla cantante Emilia Zamuner. Il gospel farà tappa al Santuario di San Francesco di Terni con il Virginia State Gospel Choir e lo spettacolo Gospel at its Best.
Ultima ad aprirsi, la scena sul palco del CAOS al Teatro Secci, con in cartellone: i Licaones formati da Francesco Bearzatti (sassofoni), Mauro Ottolini (trombone), Oscar Marchioni (organo) e Paolo Mappa (batteria), band friulana ricca di verve e ironia che torna alla ribalta a più di dieci anni dall’ultimo disco, proponendo uno stile acid jazz, in funambolico equilibrio tra blues, funky, atmosfere classicamente hammond, echi latini e soprattutto improvvisazione jazz; spazio poi a The New Orleans Mystics, gruppo vocale dal repertorio di classici r&b, soul, disco, jazz e Motown; e l’Anat Cohen Tentet, il più recente progetto della clarinettista israeliana con il quale ha prodotto Happy Song, un disco che spazia tra le diverse anime musicali della Cohen. Da segnalare anche il Roosevelt Collier Quartet, ensemble capitanato da un artista innovativo e radicato nella tradizione popolare americana, che produce un mix incandescente di blues, rock e funky; i Quintorigo, con una formazione originale composta da tre archi e un sax; e Thornetta Davis, considerata l’indiscussa regina del blues di Detroit.
Programma al link: italiajazz.it/attivita/festivals-e-rassegne/umbria-jazz-spring