Pubblicato il 21/04/2020
I-Jazz è molto impegnata nel percorso che deve portare alla riapertura dei Teatri, dei Festival, dei luoghi di spettacolo. I Festival Jazz non possono certo rimanere indifferenti di fronte al crescente disagio e alle forti preoccupazioni espresse dai lavoratori della filiera dello spettacolo dal vivo.
Crediamo sia il momento di mettere in pratica proposte alternative ed innovative per garantire almeno in parte il livello occupazionale di musicisti, tecnici, personale organizzativo ed amministrativo della filiera del settore spettacolo. Naturalmente ,crediamo che nessuna misura alternativa possa sostituire la magia dello spettacolo dal vivo, che resta inimitabile per il potere di aggregazione sociale e di unicità culturale.
I Festival Jazz debbono ricreare al più presto le condizioni per poter immettere sulla filiera musicale risorse economiche adeguate. Per ottenere questo risultato bisogna da subito impegnarsi nella produzione di supporti audio-video registrati in teatri e luoghi di spettacolo, anche in assenza di pubblico, investendo specifiche risorse economiche sui lavoratori impiegati (musicisti e personale tecnico/organizzativo). I materiali così ottenuti potranno essere poi condivisi su internet e sulle reti radiofoniche e televisive locali e nazionali.
Abbiamo bisogno che:
Il Governo faccia sapere al più presto i tempi e le modalità con cui si potrà riprendere l’attività di spettacolo dal vivo, tenendo conto delle diverse specificità delle varie tipologie di spettacolo. A far data dal 4 maggio (o comunque prima possibile) deve essere consentito di poter allestire sul palco un concerto in cui musicisti e tecnici, rispettando le normative di sicurezza, pur in assenza di pubblico, possano dare luogo alla propria attività professionale.
Il MIBACT e gli Enti locali debbono confermare il loro impegno a sostenere il settore in quanto settore produttivo al pari di tutti gli altri, con in più il potere di aggregazione sociale e culturale che è caratteristico del mondo dello spettacolo, prevedendo uno specifico sostegno anche per la realizzazione di materiali audio-video. È indispensabile che si capisca che i lavoratori dello spettacolo sono lavoratori come tutti gli altri e che non possono restare fermi un intero anno.
Crediamo sia utile produrre materiali audio-video che possano restare a testimonianza di questi tempi drammatici, impegnando oltre che i musicisti e i tecnici/organizzatori, anche altre figure professionali (storici per guide all’ascolto, insegnanti per materiali didattici relativi alle professioni dello spettacolo dal vivo).
In attesa che ci siano le condizioni per poterci ritrovare nei teatri a fruire insieme della musica di qualità dobbiamo impedire la morte dello spettacolo dal vivo e questa ci sembra al momento l’unica strada da seguire.
Foto: Emanuele Meschini