Pubblicato il 01/06/2023
Tutto pronto a Firenze per la nuova edizione di Scrittori in Jazz, la rassegna ideata nel 2016 dalla Music Pool e dedicata all’incontro tra letteratura e musica jazz. Protagonisti della rassegna: scrittori, critici musicali, addetti ai lavori che hanno raccontato questo genere di musica in romanzi, saggi e altre forme letterarie, con risultati decisamente originali. Ancora una volta a guidare il pubblico alla scoperta di pagine ad alto tasso di jazz, Alessandra Cafiero a cui abbiamo fatto qualche domande per saperne di più sul programma 2023.
Si riparte con la rassegna Scrittori in Jazz, un viaggio all’insegna dei libri legati alla musica jazz: stato d’animo?
Sarà l’ottavo anno di Scrittori in jazz e non mi sembra possibile! Sono stati tanti gli autori incontrati e proposti al pubblico che ci segue e le tipologie di libri scelti, tra romanzi, saggi e graphic novel. Un’esperienza bellissima.
ll primo appuntamento dell’edizione 2023 ha per protagonista Biagio Bagini e il suo “Swinging Stravinsky”: cosa ci dobbiamo aspettare?
Stavolta ripartiamo con Biagio Bagini, scrittore, autore radiofonico, nonché suonatore di verdure nel “Conciorto” (cercate su YouTube i suoi video, rimarrete a bocca aperta!). In “Swinging Stravinsky” sono raccontate due vicende semibiografiche: quella del compositore russo Igor Stravinskij; e quella del clarinettista americano Benny Goodman. Bagini mescola in maniera originale dati di realtà ed elementi di pura invenzione con tono umoristico, e lo fa avvertendo il lettore. Così ci porta a viaggiare con lui e i suoi protagonisti tra San Pietroburgo, Chicago e New York, calandoci negli anni e tra le esperienze musicali della prima metà del Novecento. Seguiremo due vite che hanno cambiato per sempre la musica mondiale, con un finale che non svelo e lascio alla lettura e all’incontro con Bagini il 6 giugno al Caffè Letterario delle Murate.
Cosa puoi anticiparci sull’incontro con Patrizia Laquidara e il suo “Ti ho vista ieri”?
Ho incontrato Patrizia Laquidara per la prima volta a Firenze in un house concert nel 2007. Fu un’esperienza incredibile e da allora ho cominciato ad ascoltare la sua musica. Patrizia è davvero una delle cantautrici più raffinate della nostra musica d’autore (ha vinto un premio Tenco, un premio della critica a Sanremo e altro ancora) e ha sempre prodotto progetti originali tra parole e note, interpretando con la sua voce testi originali, poesie e brani letterari.
Lo scorso settembre a Firenze alla Manifattura Tabacchi si è esibita in un reading (senza accompagnamento musicale, solo voce) dedicato alla figura di Luigi Meneghello per la rassegna “Letteratura 1922- 2022” (sempre organizzato da Music Pool) ed è stata in quell’occasione che mi ha parlato del suo primo romanzo, “Ti ho vista ieri”, di prossima pubblicazione con la casa editrice Neri Pozza. Decidemmo subito che lo avremmo presentato a Firenze e la promessa è stata mantenuta.
“Ti ho vista ieri” è la storia di un’infanzia alla fine degli anni Settanta vissuta tra il Veneto e la Sicilia, rappresentata da una piccola vettura gialla stracolma di bagagli che va su e giù per la penisola. Quelli di Patrizia sono racconti orali appresi da bambina che si trasformano in pagine fatte di suoni, vite, nomignoli e oggetti. Leggendo le storie narrate si ha la sensazione di scorrere uno spartito musicale, le parole scritte diventano un canto, come quello delle voci dei pescatori al mercato di Catania.
All’incontro alla Biblioteca delle Oblate del 5 luglio Patrizia Laquidara si racconterà attraverso le pagine del suo romanzo e ci porterà con la sua voce indietro nel tempo, tra speranze e memorie di un paese antico e moderno.
Attraverso i libri che hai presentato, c’è qualcosa che hai scoperto della musica jazz?
Molto di quello che oggi conosco del jazz lo devo non solo all’ascolto, ai concerti e ai musicisti incontrati ma soprattutto a quanto ho letto e scoperto nelle pagine dei libri degli Scrittori in jazz. Attraverso i libri ho imparato e approfondito tanto: le diverse epoche storiche, i cambiamenti sociali e del costume, quanto sia stato determinante per il formarsi della cultura e dell’identità afroamericana e nelle lotte per i diritti civili e politici, ma anche il suo messaggio che resta universale.
Perché il jazz è talmente tanto: non solo un genere musicale, è la nostra storia umana, l’attitudine dell’essere umano ad affrontare la vita, a volte improvvisando, ma con stile.
Programma Scrittori in Jazz 2023
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