Pubblicato il 04/03/2019
Tornano gli appuntamenti di Salotto Jazz diretti da Alessandra Cafiero e ideati dall’Associazione Music Pool e dal Conservatorio musicale L. Cherubini di Firenze. Dopo il successo dello scorso anno ritorna il talk show musicale pensato per far conoscere il jazz a un pubblico curioso, e soprattutto giovane. Un format innovativo, ricco di storie, che vuole offrire uno spazio culturale innovativo in cui far interagire musica classica e jazz. Due gli appuntamenti in programma, con protagonisti due strumenti (fisarmonica e voce) e due personaggi straordinari che saranno coinvolti in esecuzioni live, storie musicali, e soprattutto nel dialogo con studenti e pubblico. Il primo incontro (giovedì 7 marzo) è con uno dei giganti della musica italiana: Gianni Coscia.
Abbiamo raggiunto Alessandra per parlare di questa nuova edizione di Salotto Jazz. Alessandra è appassionata di jazz e di scrittura creativa, si occupa di comunicazione e marketing in diversi ambiti, tra cui la musica, ed è l’ideatrice, oltre che del progetto Salotto Jazz, della rassegna Scrittori in Jazz (qui l’intervista a Enrico Bettinello), sempre per l’Associazione Music Pool.
Salotto Jazz e Scrittori in Jazz hanno diversi punti in comune: oltre alla parte narrativa e di racconto che è centrale in entrambi i programmi, credo che in tutte e due le occasioni ci sia la necessità di umanizzare il jazz, renderlo accessibile e fruibile a tutti proprio grazie all’uso della parola.
“Assolutamente sì. Sono entrambe proposte culturali orientate alla conoscenza del jazz. Due format che cercano di intercettare un pubblico nuovo, non necessariamente appassionato di jazz, ma curioso e ricettivo verso nuovi input.
Con Scrittori in Jazz è la parola “scritta” che diventa protagonista. Scegliamo sempre romanzi, saggi e altre forme letterarie in cui il jazz ha un’anima autentica e si racconta, a volte attraverso la voce di personaggi di fantasia, altre grazie ai musicisti che ne hanno fatta grande la storia. Chi ama i libri è alla ricerca di buone letture e noi proviamo a proporle con le tante vicende ed emozioni legate al jazz.
Con Salotto Jazz realizziamo un vero e proprio talk show musicale in cui l’ospite protagonista della serata si racconta al pubblico attraverso un’intervista. Qui l’uso della parola diventa dialettica, storytelling e desiderio di creare una relazione di empatia (e simpatia) con lo spettatore. Credo che per apprezzare il jazz sia importante ascoltare direttamente chi ne ha fatto una professione e una carriera. Abbiamo realizzato gli appuntamenti di Salotto Jazz all’interno del Conservatorio Cherubini di Firenze e questo ci ha permesso di coinvolgere gli studenti del dipartimento jazz, che sul palco si esibiscono con l’artista ospite. Un’opportunità importante per mettere in relazione i giovani, che saranno i musicisti del futuro con gli artisti di oggi”.
In Salotto Jazz saranno presenti grandi musicisti quest’anno come Gianni Coscia e Gegè Telesforo: come hai lavorato alla programmazione?
“Se penso al protagonista di Salotto Jazz immagino un musicista e un artista a 360° che sia in grado di mettersi in contatto con il pubblico non solo attraverso le note. Quando l’anno scorso ho incontrato per la prima volta di persona Gianni Coscia all’’Aquila, in occasione della manifestazione I-Jazz (Il jazz italiano per le terre del sisma) ho subito pensato che fosse perfetto per Salotto Jazz. Con la sua innata verve, a 87 anni, ha saputo incantare il pubblico, non solo con la fisarmonica ma anche con le sue storie di vita, come quella che lo legava al compagno di liceo Umberto Eco. E poi Gianni Coscia è un musicista unico nel nostro tempo perché si affaccia a più generi musicali, non solo jazz. Ha collaborato con De André, Milva, l’Orchestra della RAI, e continua oggi con Gianluigi Trovesi un sodalizio di lunga data.
Con Gegè Telesforo ci conosciamo da diversi anni ed è stata subito sintonia. Per me è importante avere a Salotto Jazz un artista con cui possa interagire con disinvoltura. Telesforo è un vero showman e fatico a trovare qualcosa che non sappia far bene. L’anno scorso è stato testimonial per I-Jazz del progetto Borghi Swing: abbiamo girato un video che promuoveva le eccellenze enogastronomiche di alcuni borghi italiani e anche in quella occasione non è mancata la sua professionalità, simpatia e ironia. Si muove da anni tra concerti, radio e televisione e con lui sul palco di Salotto Jazz sarà un vero divertimento”.
Parlando di Scrittori in Jazz, Enrico Bettinello e Stefano Zenni sono due importanti interpreti del nostro tempo (ovviamente mi riferisco al mondo del jazz italiano contemporaneo): cosa ti aspetti e cosa dobbiamo aspettarci da questi due incontri?
“Dall’incontro con Enrico e Stefano mi aspetto nuove sollecitazioni per riflettere sulla musica, che è vita, e come tale, racchiude bellezza e mistero. Di certo, impareremo qualcosa di più perché non si finisce mai di scoprire il jazz, i protagonisti e le loro vite straordinarie. Saper scrivere di musica, e riuscire a interpretarla attraverso il linguaggio verbale non è cosa da tutti, e loro sanno farlo con intelligenza e passione.
Enrico Bettinello ci porterà per mano attraverso tutta la storia del jazz con 54 racconti biografici. Ci soffermeremo su alcuni musicisti molto noti al grande pubblico, ma sarà anche l’occasione per parlare di chi è rimasto più nell’ombra. Con Stefano Zenni, invece, faremo un viaggio nel mondo di Louis Armstrong che non fu soltanto un grandissimo musicista, ma anche attore di cinema, scrittore, cittadino sostenitore dei diritti civili e un creativo a tutto tondo. Parleremo di libri e di musica ma si farà anche jazz dal vivo con un duo di contrabbasso e sassofono che interpreterà alcuni brani scelti con gli autori”.
Programma di Scrittori in Jazz: italiajazz.it/attivita/festivals-e-rassegne/scrittori-jazz
Programma di Salotto Jazz: italiajazz.it/attivita/festivals-e-rassegne/salotto-jazz