Pubblicato il 15/03/2018
Tutto pronto per la ventunesima edizione del Giotto Jazz, in programma dal 22 al 25 marzo all’interno dello splendido Teatro Giotto di Vicchio.
Per quattro giorni il piccolo borgo toscano ospiterà concerti, incontri con il pubblico, aperitivi e feste in teatro, il tutto promosso dal Comune di Vicchio e dal Jazz Club of Vicchio insieme a Music Pool. Ancora una volta il paese natale di Giotto sarà l’epicentro del jazz e del funky in Toscana.
Ad aprire il programma, il 22 marzo, un vero e proprio pezzo da 90: Maceo Parker, una leggenda del funk mondiale. Insieme a lui una band d’eccezione: Dennis Rollins, trombone; Will Boulware, tastiere; Bruno Speight, chitarra; Rodney “Skeet” Curtis, basso; Nikki Glaspie, batteria; Darliene Parker, voce. Con il suo sax Maceo Parker ha collaborato con i più grandi nomi del genere, ma ha anche lasciato la sua firma in tanti generi musicali, diventando la maggiore fonte di ispirazione dell’hip hop.
Riferimento della musica di James Brown negli anni 60, sax di George Clinton negli anni 70, ha suonato con Ray Charles, James Taylor, Red Hot Chili Peppers, Prince. Il suono unico del suo sax attraversa i generi e la storia. La sua carriera solista inizia negli anni 90 e negli ultimi vent’anni Maceo Paker ha costruito un nuovo impero funk allo stesso tempo fresco e stilisticamente diverso, passando abilmente fra il soul anni ’60 di James Brown e il funk di George Clinton degli anni 70, esplorando allo stesso tempo il jazz e l’hip-hop. Il palco è il suo habitat naturale dal quale diffonde la sua sconfinata energia e passione, la sua incredibile abilità nel catturare e coinvolgere il pubblico.
La sera successiva sarà la volta di The Jelly Factory. Progetto ideato e diretto da Luca Gelli (chitarra) e che annovera tra le proprie fila: Francesco Cherubini, batteria; Marco Calì, batteria elettronica e percussioni; Matteo Giannetti, basso; Leonardo Volo, tastiere; Emanuele Fontana, tastiere; Dario Cecchini, sassofoni e flauto; Nicola Cellai, tromba; Francesco Cangi, trombone. La musica dei The Jelly Factory nasce dall’interpretazione che ne fanno i musicisti della “factory” stessa e sebbene la natura del progetto possa essere ricondotta al jazz, sono molto marcate le contaminazioni: dal funk alla ballad moderna, dallo swing al blues e al rock. New Improved è il terzo disco della Jelly Factory, registrato dal vivo tra l’8 e il 9 dicembre 2016. Rispetto alle produzioni precedenti, la formazione allargata ha permesso di raggiungere un maggior numero di sonorità, a volte più strettamente funk, altre volte più jazzy o elettroniche.
Sabato 24 marzo saranno Javier Girotto & Aires Tango ad animare il palco del Teatro Giotto. II quartetto (Marco Siniscalco al basso, Emanuele Smimmo alle percussioni, Alessandro Gwis al piano e alle tastiere) guidato da Javier Girotto (sax), continua ad affascinare e a stupire con quell’inconfondibile miscela di jazz e tango argentino che ha reso il quartetto una band culto nel panorama italiano. Il gruppo nasce da un’idea del sassofonista e compositore argentino Javier Girotto, che ispirandosi alle proprie radici musicali e fondendole con le modalità espressive tipiche del jazz crea un terreno musicale nuovo e originale. Il risultato è una sorta di Tango dalle caratteristiche spiccatamente latine per le melodie e i ritmi che lo animano, ma meno vincolato dai canoni della tradizione e perciò terreno fertile per un’improvvisazione d’ispirazione jazz.
A chiudere l’edizione 2018 del festival, il progetto speciale “Io John Coltrane”: quartetto per cinque elementi che segna l’incontro tra il Living Coltrane Quartet (Stefano Cocco Cantini, Francesco Maccianti, Ares Tavolazzi, Piero borri) e l’attrice Daniela Morozzi. Concerto accompagnato da scrittura drammaturgica, lo spettacolo nasce dal desiderio di evocare il respiro e i colori del mondo di Coltrane, un racconto in prima persona che rievoca la quotidiana poesia della musica e della vita del grande artista americano e ne ripercorre l’universo espressivo dandone un’interpretazione personale e originale.
Il progetto segue da vicino “Writing4Trane”, terzo cd del sodalizio artistico tra Stefano ‘Cocco’ Cantini (sax), Ares Tavolazzi (contrabbasso), Francesco Maccianti (pianoforte) e Piero Borri (batteria), dove per la prima volta il quartetto propone pezzi originali e non solo più gli standard del grande sassofonista statunitense: pezzi scritti per Coltrane, e non come Coltrane. Gli autori, insieme a Daniela Morozzi, portano sul palco una voce che si amalgama a quelle strumentali, si fonde con loro, si propone, come il quinto elemento che esprime gli stessi contenuti degli strumenti con la forza della parola.
Programma al link http://www.italiajazz.it/attivita/festivals-e-rassegne/giotto-jazz-festival