Pubblicato il 11/05/2018
Alla scoperta dei borghi più musicali d’Italia con Borghi Swing, il progetto promosso e ideato da I-Jazz per promuovere alcuni dei più importanti patrimoni storici, artistici e ambientali italiani. Un’idea che unisce passato, presente e futuro all’insegna della valorizzazione, attraverso la musica, di veri tesori artistici.
La musica, infatti, potenziando la propria dimensione sociale e il proprio ruolo di aggregatore, in Borghi Swing diventa un elemento in grado di offrire un valore aggiunto alla fruizione delle eccellenze di un territorio, e di svolgere una preziosa attività di attrazione verso il pubblico, uno strumento di promozione attivo. In quest’ottica i festival di jazz assumono un ruolo decisivo e importante, diventando luogo ideale per sperimentare nuove forme di progettualità e per unire la qualità della musica all’eccellenza dei luoghi.
Ne abbiamo parlato con Luigi Martinale, pianista di fama internazionale e direttore artistico di Jazz Visions, il festival piemontese che ospiterà la preview di Borghi Swing domenica 20 maggio al Castello Malingri di Bagnolo Piemonte. Una giornata dedicata alla musica, alla scoperta di un territorio ricco di beni storici e artistici, immersi in un ambiente naturale, e alla valorizzazione dei prodotti di eccellenza eno-gastronomica.
Borghi Swing è un progetto trasversale che risponde a tre importanti leve del nostro paese: arte, cultura e territorio. Jazz Visions come ha risposto a questa iniziativa?
“Proporre musica è un gesto culturale verso il proprio territorio, soprattutto quando si programma musica di qualità senza cercare soluzioni facili per un facile consenso. Il nostro territorio è ricco di storia e le testimonianze artistiche sono numerose. In particolare, Jazz Visions, nel rispondere alle richieste del progetto Borghi Swing, ha scelto due luoghi molto diversi tra loro: il Castello Malingri, fortezza militare arroccata a ridosso delle Alpi poco distante dal Monviso, e il Castello di Racconigi, una residenza sabauda carica di storia e ricca di bellezze artistiche. E abbiamo scelto di porre in primo piano anche il cibo e le eccellenze enogastronomiche di questa parte del territorio piemontese, ormai considerate come un elemento culturale”.
Il progetto avrà un’importante anteprima domenica 20 maggio a Bagnolo Piemonte, presso il Castello Malingri, con una giornata caratterizzata non solo da musica di qualità. Che risposta vi aspettate dal pubblico?
“La giornata del 20 maggio sarà appunto il primo appuntamento di Borghi Swing. Il nostro pubblico potrà raggiungere la Rocca del Castello Malingri con una passeggiata che attraverserà boschi e vigneti della collina di Bagnolo Piemonte. Al Castello ci saranno due appuntamenti musicali: il primo con il duo composto dalla cantante Federica Gennai e Filippo Cosentino, alla chitarra baritona; a seguire il trio austriaco guidato da David Helbock, una formazione strepitosa dalla forte personalità e comunicativa. Il loro concerto a Bagnolo Piemonte fa parte del loro tour europeo e ne siamo molto felici.
La giornata si concluderà con un aperitivo dove si potranno gustare i prodotti del nostro territorio. Penso che il pubblico sarà molto incuriosito da questo tipo di proposta, in grado di unire elementi diversi, ma capaci di interagire benissimo tra di loro: la natura, la storia, il buon cibo e, logicamente, la grande musica”.
Quanto è importante, secondo te, il radicamento di un festival nel proprio territorio di origine e il riconoscimento che il territorio stesso può dare al festival? Il vostro festival è un ottimo esempio.
“Jazz Visions ha raggiunto la nona edizione. Il territorio che lo vede protagonista è molto ampio, ci troviamo in una zona tra la provincia di Cuneo e la provincia di Torino. Nei sei mesi di programmazione del festival siamo riusciti a creare un pubblico che prima non esisteva e a conquistare la sua fiducia nel corso di questi anni. Adesso il riscontro è positivo, il pubblico risponde sempre con curiosità e interesse alle nostre proposte, lasciandoci feedback importanti sia di stima che di stimolo per andare avanti.”
Che impatto ha il vostro festival sul territorio?
“Posso riallacciarmi alla domanda precedente: prima della nascita di Jazz Visions non esisteva nulla di simile sul territorio. Ormai la nostra manifestazione ha una sua riconoscibilità immediata, le realtà che partecipano sono diverse e grazie all’unione di enti pubblici e aziende private le nostre proposte vengono identificate come proposte di qualità. Inoltre, grazie al nostro lavoro di comunicazione, il pubblico non ha mai la sensazione di dover affrontare una “musica difficile” e, altro aspetto fondamentale che ci caratterizza, la cura e la ricerca costante di location particolari. Questo per noi è un punto fermo”.
Grande volontà e interesse anche da parte del Comune di Bangolo che, attraverso le parole della propria amministrazione, ha voluto sottolineare che “l’esperienza è stata promossa anche nelle scuole dell’Istituto Comprensivo “B. Fenoglio”, per sensibilizzare i bambini sul tema del riciclo “ecocompatibile”, attraverso la creazione di strumenti musicali, con il progetto Cigar Box Guitar, che potrà avere futuri sviluppi, in quanto rappresenta un approccio allo strumento semplice e divertente”. Il Comune inoltre ha dichiarato che “negli anni l’esperienza di portare eventi Jazz è stata molto positiva, la promozione territoriale passa anche attraverso eventi culturali come questo. Il connubio tra un evento jazz e il patrimonio storico, come nel caso del Castello Malingri di Bagnolo, è sicuramente un’idea vincente, da ripetere anche in futuro. Un modo di fare promozione sul territorio e per il territorio che porta un valore aggiunto a tutta la collettività.”