Pubblicato il 24/08/2017
Manca poco alla grande maratona del jazz italiano, che anche quest’anno si unisce a favore delle terre colpite dal sisma. Quattro giornate consecutive all’insegna della musica e della solidarietà, con la partecipazione di oltre 700 musicisti e la realizzazione di 140 concerti tra Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio.
Per scoprire di più sul progetto “Il jazz italiano per le terre del sisma” abbiamo dato la parola ad Ada Montellanico, presidente del MIDJ – Associazione Italiana Musicisti del Jazz, tra i promotori dell’evento.
Terzo appuntamento con la grande maratona del jazz italiano a favore delle terre colpite dal sisma: un progetto che quest’anno coinvolge non solo la città dell’Aquila, ma anche tre centri (Scheggino, Camerino e Amatrice) nelle regioni colpite dal terremoto. Come si sta preparando Ada Montellanico, artista e presidente del MIDJ, a questo evento?
Sto lavorando da mesi insieme a Paolo Fresu, Gianni Pini e tutto lo staff organizzativo e sono molto presa dai vari preparativi. Direi che questo anno siamo di fronte a una prova gigantesca perché seguire e partecipare alla realizzazione di quattro giornate non sarà semplice, ma forte è l’entusiasmo e la voglia di costruire questo grande ponte di solidarietà e sono certa sarà un altro grande evento.
Il direttore artistico Paolo Fresu parla spesso di un prima e un dopo “L’Aquila 2015” per il jazz italiano. Sulla base della tua esperienza, cosa ha significato per il mondo dei musicisti jazz in Italia il progetto nato tre anni fa?
Ha significa moltissimo. Paolo nella sua creativa visionarietà è stato lungimirante e ha visto quello che noi all’inizio non avevamo percepito. Questo evento ha dato la dimostrazione al mondo della grande identità del jazz italiano, della sua forza, la sua variegata espressione e della sua valenza culturale. L’idea di dare spazio a ogni stile musicale, a differenti organici, dalle orchestre ai solo, di chiamare artisti da ogni parte dell’Italia ha fatto sì che si mostrasse la policromia dela nostra musica. Una manifestazione di questa portata non era mai accaduta nella storia italiana e la sua riuscita ci ha reso sicuramente più consapevoli della nostra forza e del nostro valore.
Tutti hanno partecipato con enorme trasporto e la giornata del 2015, oltre all’intento primario di essere solidali e riportare l’attenzione sulla ricostruzione della città, è stato anche un ritrovarsi e sentirsi parte di un ampio collettivo. Quella giornata ha fatto conoscere e apprezzare la nostra musica a tante persone (60.000) che sono arrivate all’Aquila non per ascoltare un artista in particolare, né tantomeno una rockstar, ma sono venute per il Jazz italiano. Un fatto enorme che ha colpito le stesse istituzioni o la stessa Rai che ha seguito l’evento per tutta la giornata. Non era mai accaduto.
Puoi raccontarci quale sarà il contributo del MIDJ all’evento “Il Jazz italiano per le terre del sisma”? Avete puntato su qualcosa in particolare?
MIDJ innanzitutto partecipa con gruppi scelti da ogni regione in rappresentanza della nostra associazione nazionale, ma saremo anche nei vari punti sparsi per la città dell’Aquila per vendere il libro dell’edizione del 2015 e quella dello scorso anno. Sono due libri editi da PostCart a cui abbiamo lavorato per mesi, che testimoniano le due giornate attraverso le foto generosamente offerte dai fotografi e attraverso testi scritti dai vari musicisti che tra l’altro voglio dire hanno partecipato tutti a titolo gratuito, come a titolo gratuito stiamo lavorando noi dell’organizzazione.
Le tre parole chiave che Ada Montellanico sceglie per l’edizione 2017 di #jazz4italy?
Solidarietà, unione, bellezza.
Hai un ricordo delle prime due edizioni della maratona a cui sei particolarmente legata?
Il ricordo meraviglioso è stato l’incontro di tanti amici musicisti, ma uno in particolare è l’emozione provata salendo sul palco per cantare con il mio gruppo e vedere la piazza gremita di tanta gente. Molte volte mi è successo, ma quel giorno è stato diverso, estremamente toccante e commovente. Sentirsi tutti uniti per una grande causa, un solo cuore che batteva all’unisono. Non lo scorderò mai.
Vuoi anticipare qualcosa dei prossimi obiettivi/progetti del MIDJ?
E’ in corso un progetto molto importante chiamato AIR, Artisti in residenza. Per realizzarlo abbiamo avuto il sostegno economico della Siae che ha apprezzato molto l’idea. Verrà scelto attraverso selezione un musicista under 30 per ogni regione italiana che farà una residenza d’artista in un Istituto Italiano di cultura all’estero. Hanno aderito 18 IIC da Stoccolma, a Parigi a Tokio. E’ il primo grande progetto mai realizzato in Italia e ne siamo molto orgogliosi perché sarà una grande opportunità per un giovane musicista, dato che in Italia le opportunità sono sempre meno.
Allo stesso tempo lavoriamo sodo per far sì che le nostre proposte vengano accettate per il codice dello spettacolo dal vivo, importante legge che si aspetta da anni e che mi auguro possa dare una svolta alla difficile situazione della musica e dei musicisti in Italia. Insieme a questo ci sono moltre altri problemi che stiamo cercando di affrontare. Non è semplice e i tempi sono molto lunghi per arrivare a una soluzione, ma siamo molto determinati e certi di riuscire prima o poi.
Grazie Ada, buon #jazz4italy a te e ai musicisti MIDJ.
Per tutti l’appuntamento è a Scheggino, Camerino, Amatrice, L’Aquila. Non mancate!