Pubblicato il 04/05/2022
Dal 7 al 16 agosto è tempo di Time in Jazz, il festival internazionale ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda (SS), e negli altri centri e località del nord Sardegna che aderiscono alla manifestazione, giunta alla sua edizione numero trentacinque: Arzachena, Banari, Bortigiadas, Buddusò, Budoni, Consorzio Puntaldia, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Telti, Tempio Pausania e Tula.
La musica, come sempre, tiene banco con una fitta scaletta di appuntamenti giornalieri, dal mattino alla notte fonda, ambientati in luoghi e scenari sempre diversi: chiesette di campagna, paesaggi marini, borghi, e la piazza centrale di Berchidda, Piazza del Popolo, teatro delle cinque serate in programma dall’11 a Ferragosto. Tra i nomi di spicco in cartellone, la cantante maliana Oumou Sangaré, il sassofonista americano Archie Shepp, autentica icona del jazz degli ultimi sessant’anni, il trombettista norvegese Mathias Eick e l’israeliano Avishai Cohen con il gruppo Big Vicious, e, tra gli italiani, Tosca, Gegè Telesforo, Joe Barbieri, il sassofonista Stefano Di Battista con il suo omaggio a Ennio Morricone. E, accanto al ricco programma musicale, il consueto, ampio ventaglio di varie altre attività: presentazioni di libri e novità editoriali, laboratori per bambini, mostre, e la consueta rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu.
Rainbow è il titolo che connota quest’anno il festival, con un riferimento alla pace e alla drammatica attualità, ma anche e soprattutto al tema della diversità: “Il jazz nasce dalle diversità”, sottolinea Paolo Fresu, “Non ci fossero state le migrazioni verso le Americhe dei primi del secolo scorso non si sarebbe creato quel crogiuolo di razze che ha dato vita a uno stile musicale che ha rivoluzionato e arricchito il Novecento”. E, richiamando l’articolo 3 della Costituzione (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”) e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”).
“Abbiamo deciso di dedicare a questo tema l’edizione numero trentacinque del festival Internazionale Time in Jazz. Lo raffiguriamo graficamente con i meravigliosi colori del Rainbow, l’arcobaleno multietnico che rappresenta quella bandiera libertaria dell’identità di gǝnǝrǝ oggi anche simbolo di pace e di fratellanza”.
Tante le presenze femminili sotto l’arcobaleno di Time in Jazz numero trentacinque: a partire da Tosca, artista eclettica, sarà lei la protagonista di uno degli eventi più attesi di ogni edizione del festival: il concerto in omaggio a Fabrizio De André in quella che è stata la dimora del cantautore genovese a L’Agnata, nei pressi di Tempio Pausania (martedì 9 agosto). E poi Anais Drago, vincitrice del referendum Top jazz della rivista Musica Jazz 2021 nella categoria “nuove proposte”; il duo formato da Cristina Renzetti e Tati Valle, tra le più attive interpreti di musica brasiliana in Italia; la contrabbassista e compositrice romana Federica Michisanti; l’arpista sarda Marcella Carboni (in trio con Paolino Dalla Porta e Stefano Bagnoli); la cantante e compositrice Camilla Battaglia con la contrabbassista Rosa Brunello; per arrivare, tra le altre, la giovane sassofonista milanese Sophia Tomelleri, vincitrice del prestigioso Premio “Massimo Urbani” nel 2020.
Altre voci nel cartellone del trentacinquesimo Time in Jazz: Gegè Telesforo, Joe Barbieri, e tre grandi artisti internazionali del calibro dl Avishai Cohen con il gruppo Big Vicious, del norvegese Mathias Eick in quintetto; e di un’autentica icona del jazz, Archie Shepp, sassofonista, cantante, compositore, paladino del movimento d’avanguardia del Free Jazz negli anni sessanta/settanta.
Paese della musica, Berchidda mette in vetrina al festival anche le sue eccellenze in questo campo: la Banda Musicale “Bernardo De Muro” con i suoi cento e otto anni di storia; la Funky Jazz Orkestra, prima funky street band della Sardegna, capitanata da Antonio Meloni; Giovanni “Nanni” Gaias, batterista, polistrumentista, compositore e arrangiatore, classe 1996, una delle rivelazioni recenti della scena musicale isolana. Il 12 agosto alle 23 si ritroveranno sul palco di Piazza del Popolo per il progetto “Sa banda, sa musica, sa festa” il pianista, compositore e arrangiatore Corrado Guarino, e il sassofonista Dario Cecchini, fondatore e leader dei Funk Off, la prima funky marching band italiana.
Oltre alla musica dal vivo, come sempre a Time in Jazz, tanti altri appuntamenti e attività caratterizzeranno anche la prossima edizione. Uno spazio rilevante viene dedicato all’educazione musicale dei bambini con l’ampliamento del progetto Time to Children, curato dalla violinista e didatta Sonia Peana, patrocinato dall’associazione Il Jazz va a Scuola e sviluppato da Time in Jazz con il sostegno del Banco di Sardegna. Immancabile anche l’appuntamento con Time to Read, la serie di incontri con i libri e i loro autori; la rassegna di film e documentari a cura del regista Gianfranco Cabiddu, in programma dall’11 al 15 agosto; e le consuete iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale raccolte sotto l’insegna Green Jazz.
Link al programma di Time in Jazz 2022
Scheda socio I-Jazz Time in Jazz